Il Pluralismo dell’informazione “è uno strumento essenziale per la realizzazione di una democrazia”. Ne è convinto Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, che scrive così su Twitter sulla vertenza dei giornalisti dell’agenzia di stampa che hanno proclamato uno sciopero di dieci giorni. La prima tranche di cinque giorni consecutivi si concluderà il 13 novembre.
A decidere lo sciopero è stata l’assemblea di redazione (che ha dato mandato di procedere al Cdr) nell’ambito della vertenza con l’editore per salvare il posto di lavoro dei 26 giornalisti. La testata è già da anni in regime di solidarietà. Il presidente del Gruppo misto alla Camera Pino Pisicchio auspica che “si giunga ad un accordo per salvare una testata che negli anni ha dato prova di grandi capacità professionali”.
Anche la parlamentare Pd Gea Schirò afferma di essere “vicina alle giornaliste e ai giornalisti dell’agenzia di stampa ‘Il Velino’, che hanno indetto un nuovo sciopero alla luce della difficile situazione che si è delineata all’interno dell’azienda. Sono ore difficili, in cui il rischio di perdere il proprio posto di lavoro si presenta come uno spettro che produce ansia e frustrazione: mi auguro che da parte dell’azienda possa arrivare un segnale distensivo e volto a individuare una soluzione che possa tenere insieme le ragioni di entrambi le parti, tutelando il lavoro dei professionisti che ogni giorno mettono a disposizione dell’intera collettività un servizio di primissimo livello”.
Lara Comi di Forza Italia si dice dispiaciuta nel “constatare che la situazione dell’agenzia stampa ‘Il Velino’ non abbia registrato miglioramenti nel corso degli ultimi giorni. Di fronte a un nuovo sciopero indetto dai giornalisti è evidente che la situazione rischia di prendere una brutta piega. Mi auguro che azienda e lavoratori possano riattivare un dialogo volto a tutelare l’offerta informativa di primo livello che caratterizza ‘Il Velino’. Ai giornalisti va la mia solidarietà e il mio sostegno con la speranza che si arrivi a trovare una soluzione positiva il prima possibile”.
Il presidente della Commissione Affari sociali della Camera Mario Marazziti spera vivamente che “l’azienda possa riaprire un canale di dialogo con i lavoratori: è la sola strada possibile che deve essere perseguita con ogni mezzo perché va tutelata l’offerta informativa dell’agenzia. Mi auguro, quindi, che possa arrivare un segnale di distensione già nei prossimi giorni”.
Adriana Galgano, deputata di Scelta Civica, spiega che “le agenzie svolgono un lavoro fondamentale nel delicato compito di garantire pluralismo e libertà di informazione e, per questo, auspico che si arrivi quanto prima ad una soluzione della vertenza, che tuteli il lavoro e la professionalità dei cronisti”.
Anche in ambito regionale, la politica non fa mancare il suo appoggio ai giornalisti del Velino. In particolare il gruppo di Sel alla Regione Lazio esprime la sua vicinanza ai giornalisti del Velino e la preoccupazione per il loro futuro: “Quando si attraversa una crisi come quella che sta riguardando il Velino – dicono i consiglieri Gino De Paolis, Marta Bonafoni e Daniela Bianchi – sono in ballo in primo luogo i destini di lavoratori e professionalità preziosi, ma anche l’esistenza di una pluralità di soggetti dell’informazione che sono fondamento della democrazia. Auspichiamo una soluzione immediata, garantendo da parte nostra di tenere alta l’attenzione”.
Michele Baldi, capogruppo della Lista Civica Nicola Zingaretti al Consiglio Regionale del Lazio, parlando dei giornalisti in sciopero, sottolinea che “tra contratti di solidarietà e cassa integrazione, la loro professionalità e il loro futuro, insieme al nostro diritto all’informazione, rischiano di essere gravemente compromessi. Auspico che si arrivi ad una soluzione quanto prima”. Anche l’auspicio di Adriano Palozzi, consigliere regionale di Fi, è che “si possa giungere presto ad una soluzione concreta e condivisa, che tuteli i posti di lavoro delle 26 professionalità e mantenga in vita una delle realtà più apprezzate del panorama giornalistico”.
Una piccola soddisfazione per i redattori che stanno protestando, ma l’Associazione Stampa Romana ha subito notato qualcosa che nel primo giorno di protesta non è andato per il verso giusto: l’agenzia di stampa ha continuato a pubblicare lanci di notizie. Asr riferisce che questi lanci sono arrivati dai service regionali della Campania e della Calabria e che “queste notizie, di solito, prima di essere pubblicate, passano attraverso il vaglio della redazione di Roma”. In questo caso, invece, le notizie sono state messe in rete senza il vaglio di redattori in sciopero. L’Associazione continua a spiegare che “sono state pubblicate con la sigla red anche notizie che arrivano dall’area dell’agenzia dedicata ai giochi. Anche in questo caso tutti i colleghi inquadrati correttamente da un punto di vista contrattuale stanno scioperando”.
Satmpa Romana dichiara che “un editore, il signor Simoni, che ha rifiutato la solidarietà e che ha posto i 26 colleghi in organico in cassa integrazione, organizzandola in modo vessatorio e costringendo i giornalisti allo sciopero, non può ora scavalcare l’astensione dal lavoro, appoggiandosi illegittimamente a figure esterne e/o abusive”. L’associazione critica duramente e censura le pratiche editoriali prima di annunciare che ha intenzione di “far valere in sede giudiziaria comportamenti lesivi del diritto di sciopero, di decisioni assembleari e delle prerogative delle rappresentanze sindacali”.
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