IL VECCHIO CHE AVANZA. AGOSTINO RAGOSA ALLA DIREZIONE DELL’AGENZIA DIGITALE

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Sulla nomina di Agostino Ragosa alla Direzione dell’Agenzia per l’Italia Digitale è calato un imbarazzante silenzio dei mass media, inversamente proporzionale al clamore che aveva accompagnato la procedura seguita dai ministri Passera, Patroni Griffi e Profumo, culminato nella strana anticipazione in esclusiva del prescelto, da parte di un blogger del quotidiano confindustriale.
Non sono mancate, tuttavia, alcune critiche e perplessità sulla scelta del manager di Poste Italiane, sia da parte di esperti del settore che da parte di parlamentari di opposizione.
Per Riccardo Luna, fondatore di Wired Italia e presidente di Wikitalia, Ragosa rappresenta il passato, ma ciò non ha impedito ad un governo di “tecnici” di metterlo a capo di uno strumento cardine per la realizzazione dell’Agenda Digitale.
Molto più duro il sen. Elio Lannutti che, in un interrogazione parlamentare ha chiesto di conoscere i motivi per cui si è deciso di nominare Agostino Ragosa quale direttore dell’Agenzia per l’Italia Digitale, nonostante i ripetuti fallimenti che hanno caratterizzato le attività informatiche di Poste Italiane durante il suo mandato presso l’azienda.
Come Riccardo Luna, anche Elio Lannutti, infatti, ritiene possibile la sussistenza di eventuali responsabilità di Agostino Ragosa (più o meno dirette) negli epic fail che hanno condizionato le attività informatiche di Poste Italiane: nel 2009 l’azienda ha subito il defacing della pagina web principale dimostrando qualche vulnerabilità di troppo. Nel giugno 2011 sono andati in tilt 14.000 sportelli a causa di un blocco del server centrale ed in tale occasione fu durissimo l’intervento del commissario dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni Gianluigi Magri contro Poste: “nell’era della tecnologia e della comunicazione simili incredibili episodi minano non solo la capacità di garantire un pubblico servizio, ma anche la credibilità di chi dovrebbe garantirlo”. Analoghi blackout si sono ripetuti poi ad ottobre 2011, a marzo e aprile 2012.
Provocatoriamente, Riccardo Luna ricorda che un ragazzo friulano di 17 anni, Federico Morello, è stato invitato dalla commissaria europea per l’Agenda digitale, Neelie Kroes, a far parte del suo team. Evidentemente, mentre fuori dell’Italia il futuro è già cominciato, da noi “non arriva mai” è l’amara conclusione di Luna e di noi tutti.

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