Il Tirreno ridimensiona le redazioni distaccate ma l’editore assicura che non ci saranno né tagli né licenziamenti ai giornalisti.
Lo annuncia in una nota l’Assostampa Toscana che fa il punto della situazione e alza il livello dell’attenzione su quanto sta avvenendo attorno a una delle testate più seguite dell’intera regione.
“Le redazioni de Il Tirreno di Empoli e Prato sono state chiuse: la cronaca di queste zone sarà curata dall’unica redazione rimasta nella Toscana Centrale, ossia Pistoia. Accorpamento, invece, per le storiche edizioni di Cecina e Pontedera, i cui giornalisti continueranno a occuparsi della cronaca territoriale, in coordinamento con le redazioni di Livorno e Pisa”.
E quindi: “Non saranno persi posti di lavoro e le buste paga resteranno con gli stessi livelli retributivi, ma è ovvio che il peso di questa ristrutturazione aziendale ricadrà comunque sulle spalle dei giornalisti, soprattutto di coloro costretti a spostarsi in altre redazioni”.
Quindi l’impegno del sindacato a favore dei lavoratori: “Il Cdr – al quale l’Associazione Stampa Toscana è sempre stata vicina, dichiarandosi pronta ad assumere qualsiasi iniziativa anche coinvolgendo la Fnsi – ha portato avanti la trattativa con l’Azienda, sostenuto dall’assemblea che ha accettato sacrifici di non poco conto pur di mantenere inalterati organici e retribuzioni. Nell’ultima fase della trattativa, il Cdr è riuscito inoltre a non chiudere le sedi di Cecina e Pontedera, nella volontà di mantenere il contatto con il territorio e i lettori. E vigilerà affinchè le due redazioni non restino uffici vuoti, ma presidiate dai colleghi che ci lavorano. A questo punto l’augurio è che le nuove, pesanti condizioni di lavoro siano sufficienti a riequilibrare i conti e a favorire un rilancio del giornale che l’Azienda ora deve assolutamente garantire”.