Il Garante per la Privacy ha diramato, come anticipato dalla stampa nazionale, il parere positivo sul redditometro 2013, contenente le indicazioni che l’Agenzia delle Entrate sarà chiamata a rispettare nelle verifiche sui contribuenti ritenuti passibili di denuncia al fisco. In generale, il Garante ha assicurato il propriovia libera allo strumento di rilevazione per i potenziali evasori, che incrocerà i dati pervenuti al fisco sulle dichiarazioni dei redditi con le operazioni di spessa sostenute nello steso periodo. Per cominciare, il primo anno esaminato sarà quello delle dichiarazioni inviate alle Entrate nel 2010, dunque relative ai redditi 2009. Nella fattispecie, le indicazioni del garante per il rispetto della normativa sulla privacy riguardano la profilazione, che dovrà ricorrere a spese certe senza ricorrere alle medie Istat. Quindi, i dati statistici non potranno essere utilizzati per spese di cui l’erario non sia in possesso di evidenze certe. In aggiunta, si potrà ricorrere al cosiddetto “fitto figurativo” solo per selezionare i contribuenti che finiranno sotto l’esame approfondito del fisco. Poi, particolare cura e attenzione viene richiesta dal Garante per l’esattezza dei dati trasmessi, così come dovrà essere fornita adeguata informativa ai contribuenti interessati delle analisi approfondite delle Entrate. Infine, un chiarimento anche sul contraddittorio che potrebbe emergere in sede di contenzioso con l’erario: invitando il contribuente, le Entrate dovranno specificare se la natura dei dati richiesta è obbligatoria o facoltativa.
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