“Va rafforzato il quadro normativo di repressione e contrasto; bisogna agire sulla leva culturale per ridurre la portata di potenziali pirati; e introdurre incentivi per l’utilizzo di prodotti legali. Su questo abbiamo deciso di intervenire, anche alla luce dell’incremento del fenomeno durante l’emergenza Covid, inserendo nel decreto Rilancio la misura antipirateria”. Lo ha affermato il sottosegretario con delega all’editoria Andrea Martella parlando a margine della presentazione dell’indagine Fapav Ipsos sui danni della pirateria.
Martella ha spiegato: “La pirateria è mancato fatturato, meno posti di lavoro, furto di creatività. Ma anche furto della nostra democrazia, perché porta alla diminuzione del pluralismo dell’offerta”. E quindi ha aggiunto: ““C’è un aspetto culturale su cui lavorare, il fenomeno non appare ancora come un furto, ma come una furberia. Non c’è una particolare consapevolezza che si stia commettendo un atto grave che danneggia la nostra industria e la nostra democrazia”. Su questo punto ha bissato le considerazioni già espresse, anche un po’ a sorpresa considerato il substrato sottoculturale del M5s che presiede, il suo predecessore Vito Crimi.
Dunque ha illustrato le scelte del governo a contrasto del fenomeno: “Una misura antipirateria che rafforza i poteri sanzionatori dell’Agcom e tutela il diritto d’autore. Si tratta di una misura molto innovativa, anche a livello europeo, dal punto di vista della strumentazione che mette a disposizione e punta a contrastare la diffusione di contenuti pirata attraverso i servizi di messaggistica, permettendo il perseguimento anche quando gli operatori delle piattaforme digitali sono ubicati fuori dal territorio nazionale. Con questa interlocuzione con l’Agcom si è arrivati anche alla misura di enforcement di strumenti sanzionatori, portando la sanzione massima fino al 2% del fatturato. Un’iniziativa che ha visto tutte le forze politiche d’accordo, verrà votata al Senato entro il 18 luglio”. E intanto ha già riscosso il plauso della Fieg.