Continua a far parlare di sé Kim Dotcom, il cui nome è uscito dall’anonimato a causa delle vicende giudiziarie che lo hanno coinvolto negli ultimi tempi.
L’uomo a cui si deve la paternità di Megaupload, il portale di condivisione video sequestrato dall’Fbi all’incirca un mese fa, è stato rilasciato la scorsa settimana ed è tornato libero su cauzione dopo l’arresto per gravi violazioni del copyright.
Dotcom grida subito all’ingiustizia e si sente vittima di quello che definisce un caso politico, come ha dichiarato all’indomani del suo rilascio al New Zealand Herald.
L’uomo definisce le prove di accusa mosse dagli Stati Uniti nei suoi confronti come calunniose e fuorvianti, gli Stati Uniti hanno infatti come obiettivo l’estradizione di Dotcom per poter procedere al processo per violazione di copyright e altri reati federali.
Il gigante del file hosting si trova in libertà provvisoria nella sua dimora di Auckland con l’obbligo di sottostare ad alcuni obblighi: il divieto di non allontanarsi a più di 80Km dalla dimora, il veto di usare i suoi elicotteri ed ovviamente assoluta lontananza da internet.
Dotcom ritiene non essere l’unico responsabile della pirateria in Europa e riversa la colpa sul sistema monopolistico degli Stati Uniti., si riferisce all’accesso monopolistico ai contenuti per cui la gente sarebbe indotta a fare uso della pirateria perché non può godere della visione di un determinato film nello stesso momento in cui è in uscita negli Stati Uniti.
Questa discriminazione cronologica e quindi un monopolio da parte dello stato-potere degli Usa sarebbe all’origine del bisogno di ricorrere al download illegale, secondo la tesi di Dotcom.
Nell’era di Internet la condivisione dovrebbe essere la regola numero uno, dichiara Dotcom, che non sembra intravedere il rischio che da questa prospettiva il passo da un sistema monopolistico come quello degli Usa, ad un sistema di totale anarchia come quello da lui invocato è breve.
Se ciò accadesse ad essere danneggiato sarebbe soprattutto il prodotto ed il suo autore.
Arianna Esposito
La Fnsi e le Assostampa regionali plaudono alle parole di Giorgia Meloni che apre all’equo…
Alla conferenza di fine, anzi ormai di inizio anno, Giorgia Meloni parla del suo rapporto…
L’Usigrai va a congresso e non perde occasione di punzecchiare governo, politica e i vertici…
Ieri pomeriggio un volo proveniente da Teheran ha riportato in Italia Cecilia Sala, la giornalista…
A proposito di libertà di stampa e nuovi padroni del vapore, sentite questa: il Washington…
Il passo indietro di Mark Zuckerberg dimostra che, in fondo, nemmeno i giganti del web…