Uno degli obiettivi dell’Agenda Digitale del Governo Monti è lo sviluppo del commercio elettronico. In tal senso, sta lavorando uno dei sei gruppi della Cabina di Regia istituita ad inizio marzo. Tra i fattori che ostacolano la diffusione dell’e-commerce ha un’importanza preponderante la scarsa sicurezza delle modalità di pagamento. I dati trasferiti tra venditore e cliente sono facilmente intercettabili da terzi, che possono usarli illecitamente per operazioni non inerenti alla transazione in atto.
Una possibile soluzione per questo problema è rappresentata dalla pratica dei micropagamenti. Con questo termine ci si riferisce al servizio che consente il trasferimento telematico di piccole quantità di denaro. Si tratta di un sistema pratico e veloce, che si pone come alternativa ai tradizionali metodi di pagamento. Si basa sull’utilizzo di una contactless smart card, che a sua volta fa uso di tecnologie RFID per interagire con dispositivi che sono in grado di leggere e scrivere dati su di essa. L’innovazione RFID, che viene usata per diversi settori, è stata applicata ai servizi commerciali da Visa, Mastercard e American Express, e in Italia da PostePay Postemobile. La sicurezza nelle transazioni è garantita dalla difficile riproducibilità delle carte RFID. La stessa tecnologia richiede tempi di autenticazione brevissimi per i pagamenti, impensabili per i sistemi tradizionali.
Il principale svantaggio per i venditori è relativo alla raccolta dei pagamenti. Essi, per logica, vengono addebitati sulla carta del cliente per un importo equivalente a quello del contenuto acquistato. Il problema è che il fornitore di servizi deve pagare per l’utilizzo della rete delle carte di credito, e non gli conviene farlo quando l’importo versato dal cliente è minimo. Alcune compagnie risolvono questa problematica imponendo al cliente di pagare una quota fissa per i pagamenti, assegnandogli però dei bonus che l’utente può utilizzare per altri siti web. Una soluzione che non piace alle banche, le quali considerano i micropagamenti una disintermediazione per i propri servizi.
I micropagamenti sono nati da poco , per offrire una forma di reddito su Internet alternativa alla pubblicità. Non a caso tra i principali promotori del sistema RFID ci sono gli autori di pubblicazioni letterarie online, che prima dell’introduzione dei “pagamenti spiccioli”, erano costretti a pagare quantità sempre maggiori agli sponsor per compensare il successo delle proprie opere. I micropagamenti, invece, si imperniano sulla ricerca di un alto volume di fruitori, che consente, per l’appunto, al fornitore di praticare prezzi molto bassi.
Il sottosegretario all’Editoria Alberto Barachini conferma di essere “un grandissimo fautore dei finanziamenti pubblici” all’editoria…
C’è maretta al settimanale Oggi: i giornalisti hanno sfiduciato il direttore Andrea Biavardi, subentrato a…
Facendo seguito alla nostra circolare n. 25/2024 segnaliamo che con Decreto del Capo del Dipartimento…
Fumata bianca ad Askanews: l’assemblea dei giornalisti dà il via libera alla proposta di prepensionamenti.…
Facendo seguito alla nostra circolare n. 25/2024 segnaliamo che con Decreto del Capo del Dipartimento…
Le cose cambiano, tutto scorre direbbe Eraclito. Sono passati meno di cinque anni dal 2020,…