Editoria

Il sindacato vuole un tavolo sull’intesa Open Ai-Gedi

La prima reazione alla notizia per cui Gedi e Open Ai hanno siglato un’intesa strategica in nome dell’intelligenza artificiale è stata la richiesta di un tavolo di confronto da parte dei sindacati. L’Italian Tech Week è stata importante non solo a causa dello scontro che ha opposto i giornalisti di Repubblica all’editore Elkann e al direttore Maurizio Molinari. È stata di fondamentale importanza perché si è giunti all’alleanza tra ChatGpt e uno dei giornali italiani più riconosciuti e prestigiosi che permetterà agli algoritmi dell’intelligenza artificiale di istruirsi abbeverandosi direttamente ai suoi copiosi archivi. Un’intesa che ha catturato, fin da subito, l’attenzione delle parti sociali. Che, in una nota, hanno chiesto un incontro per fare il punto della situazione sull’iniziativa. Fnsi, Associazione Stampa Romana e Associazione Stampa Subalpina nel documento licenziato in questo fine settimana hanno affermato di guardare “con attenzione, ma anche con forte preoccupazione, all’accordo fra Gedi e OpenAI per rendere fruibili agli utenti di ChatGpt i contenuti in lingua italiana con l’accesso alle pubblicazioni di la Repubblica e La Stampa”.
Secondo il sindacato, “l’AI deve essere gestita per evitare che possa addestrarsi con i contenuti dei giornalisti e prepararsi quindi a sostituirli. Di conseguenza, l’accordo di Gedi deve necessariamente avere sia un approfondimento tecnico – ad esempio capire se ChatGpt oltre a citare gli articoli ha avuto dall’azienda il via libera per assorbirli e quindi addestrarsi, ma anche se i contenuti saranno “marcati” in modo da poter essere contabilizzati – sia dal punto di vista contrattuale, perché l’utilizzo dei prodotti giornalistici coperti da copyright possa avere una ricaduta economica positiva anche sulla redazione”.

Pertanto, affermano le parti social, “su questi temi e su altri, sarà necessario un confronto rapido e trasparente, che metta le organizzazioni sindacali in grado di avere tutte le risposte, da quelle economiche a quelle tecniche. Adesso occorrerà comprendere se la richiesta verrà effettivamente esaudita. Gli Elkann non hanno brillato, in questi ultimi giorni, per accondiscendenza nei confronti delle richieste dei loro stessi giornalisti. La vicenda dello sciopero indetto a Repubblica, poi violato con la trasmissione dell’evento al centro della querelle, non ha certo contribuito a rasserenare gli animi. Le accuse dei giornalisti erano già feroci prima che il caso esplodesse. E invitavano editore e direzione a non voler mischiare informazione e pubblicità. Un’accusa pesante specialmente per un giornale come Repubblica. Ora la richiesta, giunta dai sindacati, di un tavolo per capire cosa abbiano in mente Gedi e Open Ai.

Luca Esposito

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