Il Senato ha votato per la decadenza dall’attribuzione del seggio ad Adriano Cario, Gente d’Italia ha vinto la sua battaglia. Il quotidiano degli italiani all’estero, diretto da Mimmo Porpiglia, aveva inastato la bandiera dell’impegno. Sul tema, caldissimo, della regolarità del voto agli expat italiani. Il caso Cario ha rischiato di comportare l’ennesimo colpo alla credibilità delle consultazioni per le circoscrizioni estere. E l’impegno a fare piena luce sulle pesanti accuse piovute sul caso Cario è stato premiato.
Il Senato ha votato il via libera all’ordine del giorno il cui primo firmatario è stata la senatrice Pd Simona Malpezzi. Non è stata certo una consultazione scontata, tutt’altro. Centotrentadue favorevoli, 126 contrari e sei astenuti. Adriano Cario dovrà lasciare la carica. Gli subentrerà il dem Fabio Porta. Uno dei suoi avversari che aveva contribuito a sollevare il polverone. Parlando di “brogli” e, sicuramente, di riscontri poco chiari nelle operazioni di voto.
Gente d’Italia, nelle scorse settimane, aveva avviato anche una campagna di raccolta firme sul caso. Accompagnata da un appello alla mobilitazione. Su due fronti, importantissimi e politicamente rilevanti. Il primo: la regolarità del voto e il diritto, per gli italiani all’estero, di poter esprimere liberamente e senza ombre i loro rappresentanti in parlamento. Il secondo: la testimonianza, affermare che i connazionali all’estero non solo hanno il diritto di partecipare alla vita pubblica ma anche di farlo da protagonisti. Rompere il silenzio su quanto stava accadendo. E ci è riuscita.
L’impegno del quotidiano ha pagato. Non sono stati pochi i problemi. Ma il combattivo Gente d’Italia ha donato, agli italiani all’estero e (soprattutto) ai connazionali della madrepatria, una grande lezione sul senso e l’utilità del giornalismo. Che è impegno civile e culturale, prima ancora che politico. Non di parte, se per questa si intende gli interessi di una o dell’altra consorteria partitica, ma della comunità. Un baluardo, vero, di democrazia. Cario, anche grazie all’impegno di Gente d’Italia, non sarà più senatore.
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Grazie da tutta la redazione