Questa potrebbe essere l’ultima settimana di vita de “Il Romanista”, un quotidiano dedicato interamente ad una squadra di calcio e alla sua tifoseria. Nato il 10 settembre 2004 il giornale puntava a superare il traguardo economico dei tre anni per poter usufruire del diritto ai contributi dell’editoria e far tornare, finalmente, “i conti in equilibrio” – si legge nell’editoriale de “Il Romanista”-. Ma la Finanziaria per il 2006 elimina, a partire dal 1° gennaio 2006, la possibilità di concorrere ai contributi “per le società a responsabilità limitata controllate da cooperative”, alzando inoltre da tre a cinque anni il termine dopo il quale si ha diritto di accedere ai contributi per tutte quelle società editrici costituite dopo il 31 dicembre 2004.
Sei giorni dopo l’approvazione della Finanziaria, Il Romanista spiega di essersi “trasformato” in cooperativa, rientrando dunque all’interno dei parametri previsti per accedere ai contributi a partire dall’11 settembre 2007. A ottobre 2008, però, il Dipartimento editoria della presidenza del Consiglio, nell’esaminare la domanda presentata dal quotidiano decide di interpellare l’Avvocatura dello Stato che si è espressa con parere negativo, spostando il diritto del quotidiano di accedere ai contributi a partire dal 29 dicembre 2008 (invece che dall’11 settembre 2007). Impugnata la sentenza al Tar che, non ritiene il caso “urgente”, il giornale decide di ricorrere al Consiglio di Stato che si esprimerà nei prossimi giorni. Intanto, il 1° marzo, “Il Romanista”- che nel frattempo ha esaurito le risorse economiche – andrà in edicola per l’ultima volta.
“Voglio esprimere come cittadino, tifoso e politico la mia piena solidarietà a “il Romanista”, per questo presenterò a breve un’Interrogazione Parlamentare urgente, che chiarisca definitivamente la posizione del giornale nei confronti dei tanto discussi contributi all’editoria”. E’ quanto dichiara il responsabile nazionale dello sport dell’UDC Luciano Ciocchetti. “Mi auguro che una “voce” della Città e dello sport non cessi la sua attività – aggiunge – e il mio pensiero è anche rivolto a tutte quelle famiglie, che con questa ennesima chiusura, rischiano di trovarsi in serie difficoltà.