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Il ritorno di Newsweek in edicola dopo le proteste degli affezionati alla carta

Una valanga di mail di protesta, la richiesta di rimborsi e la consapevolezza che, forse, il mercato dei giornali cartacei non è ancora morto. Il protagonista di questa storia è Newsweek, uno dei più importanti settimanali americani, che lo scorso ottobre, per bocca della sua direttrice Tina Brown, aveva prospettato la fine dell’edizione cartacea e la trasposizione dell’edizione esclusivamente online. Fino ad oggi l’addio alla carta era stato una realtà. Ma questa mattina in edicola ecco comparire una nuova copia tangibile del giornale con una copertina dedicata alla caccia di elefanti e rinoceronti. “Surviving Extintion” (sopravvivere all’estinzione) campeggia a centropagina: un chiaro messaggio, legato non solo al futuro dei quadrupedi, ma anche a quelli dei giornali di carta.
A spiegare la scelta del ritorno alle rotative del settimanale è Massimo Tarocco, titolare della Intercontinental Srl, società fondata nel 1946 che da sempre distribuisce Newsweek in Italia. “Quando ci hanno avvisato che le copie del giornale sarebbero tornate abbiamo pensato a uno scherzo”, dice sorridendo a Tgcom24. “In sole tre settimane hanno cambiato idea”. In questo caso il cambiamento dell’idea ha significato il licenziamento di molti giornalisti (una quarantina solo quelli di stanza a Londra a cui si aggiungono i collaboratori) e la ricerca di un modello aziendale più leggero.

“Le lamentele degli affezionati sono state importanti ma quello che ha pesato di più nella scelta di ritornare in edicola sono stati altri fattori”, continua Tarocco. “In molti aree del mondo, tra cui l’Europa, i tablet non sono così diffusi e la fine dell’edizione cartacea, ha fatto perdere la visibilità del giornale sul mercato. Inoltre molti abbonati alla copia di cellulosa hanno chiesto il rimborso delle loro sottoscrizioni”.

In America è sopravvissuta solo l’edizione online mentre è tornato ad essere stampato in 40 paesi tra Europa, Sud America, Nord Africa e Medio Oriente. anche il numero di copie distribuite ai singoli stati è diminuito: a dicembre l’Intercontinental di Massimo Tarocco aveva 10 mila copie da distribuire, in febbraio solo 2 mila”.

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