Le scelte editoriali de il Quotidiano Nazionale, in particolare per quanto riguarda la storica testata de Il Resto del Carlino, ora preoccupano anche le istituzioni locali. Il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, ha espresso in una nota tutta la sua “preoccupazione per le decisioni in capo all’editore del Resto del Carlino, storico giornale e punto di riferimento dell`informazione del nostro territorio”.
Secondo il presidente marchigiano, infatti: “L’accorpamento delle edizioni locali di Ancona e Macerata, che insistono su due province popolose e vivaci, e la paventata smobilitazione della testata nelle Marche, rischiano di rappresentare il preludio di un irreversibile impoverimento, sia da un punto di vista occupazionale che di capillarità di informazione, in un territorio dove la stampa locale ha rappresentato e rappresenta un faro irrinunciabile”. Anche nel territorio delle Marche, quindi, si assiste a un fenomeno che in altre parti d’Italia è diventato praticamente la regola. Il numero delle testate locali si assottiglia in modo sempre più serrato e così interi territori restano senza voce.
Quello che parrebbe un discorso squisitamente economico, in realtà, impatta sulla qualità della vita dei cittadini. Viviamo, oggi, in due Italie. La prima, nelle grandi città, dove i giornali servono la popolazione e la seconda, la più grande e immensa, quella degli ottomila campanili della sterminata provincia italiana, dove l’informazione va praticamente scomparendo. Ciò significa che milioni di cittadini non hanno più luoghi fisici e virtuali dove confrontarsi, in cui ascoltare le idee e farsi un’opinione. I social network, schiacciati sui particolarismi e sulla necessità di monetizzare montagne di clic, non forniscono un servizio nemmeno paragonabile a quello dei giornali locali.
Il governatore delle Marche Acquaroli ha terminato la sua nota affermando: “Siamo al fianco delle redazioni e dei corrispondenti coinvolti in questa decisione e al SiGiM, con l`auspicio che questa vicenda possa trovare una soluzione che mantenga la presenza sul territorio del quotidiano e delle sue edizioni”. Il dramma non è solo del Resto del Carlino è di tutto il Paese. Perciò occorre fare presto.
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