C’è un presidente di una squadra di calcio, che è anche editore e lo è stato, per un anno e mezzo, di uno dei settimanali più prestigiosi e letti d’Italia, che ha dichiarato, pubblicamente e in conferenza stampa, che lui non parla ai giornalisti locali ma soltanto con quelli delle testate nazionali. Il presidente, ancora per poco dal momento che ha annunciato la volontà di dimettersi dalla carica sociale della Salernitana, è Danilo Iervolino. Che ieri, in collegamento video alla conferenza stampa di presentazione della nuova stagione del club campano ha attaccato a testa bassa i giornalisti locali. Asserendo che lui non “vive sotto i riflettori del Grande Fratello” e che pertanto “si negherà ai giornalisti locali” lamentando un trattamento parziale. Rivolto a uno dei giornalisti locali salernitani che gli aveva chiesto lumi sul disastro (sportivo) dell’anno precedente, Iervolino ha perso definitivamente la trebisonda tacciando il cronista di essere “ignorante e ripugnante” asserendo che le sue parole gli procuravano “disgusto”. È scoppiata la bagarre in sala stampa e alle critiche pesantissime del presidente si sono aggiunte, in coda, quelle dell’amministratore delegato del club che ha accusato i giornalisti salernitani di non sapere cosa sia l’educazione. Intanto Iervolino ha riferito di non essersi mai negato alle richieste di interviste. A patto che, però, arrivassero da testate nazionali. In pratica, per il presidente della Salernitana, editore di Forbes ed ex editore de L’Espresso, ceduto dopo un anno e mezzo alla famiglia Ammaturo tra le polemiche e le accuse della redazione dello storico settimanale, esistono giornalisti di serie A e di serie B. E pure se lui è retrocesso, continuerà a parlare solo con quelli che reputa di massima categoria. Forse qualche concessione potrà farla a patto che si parli d’altro. Come accaduto, nelle scorse settimane, quando ha rilasciato al Mattino, giornale illustre e regionale, una paginata di intervista sul suo amore per i vini.
L’Ussi Campania ha ricordato a Iervolino “che i giornalisti hanno il sacrosanto diritto e anche il dovere di porre domande e, qualora ne ricorrano i motivi, anche di criticare le azioni di chi opera nel mondo del calcio, nell’interesse esclusivo di chi fruisce del risultato del loro lavoro, vale a dire dei tifosi”. E quindi: “La stampa è libera e non può farsi condizionare in alcun modo da logiche dietro le quali vi sono interessi che in molti casi possono non corrispondere al desiderio dell’opinione pubblica di conoscere nel dettaglio fatti e circostanze che riguardano la vita di una Società di calcio. L’Ussi Campania nell’invitare la dirigenza della Salernitana ad adottare atteggiamenti più consoni e a rispettare il lavoro dei cronisti sportivi che operano dal canto loro tenendo presente sempre le responsabilità che sono legate al ruolo della stampa e i valori deontologici alla base della professione giornalistica, ribadisce la richiesta già avanzata più volte nel corso della passata stagione e mai presa in considerazione di un incontro urgente con il presidente Iervolino e con l’amministratore delegato Milan per riportare i rapporti tra la Società e i rappresentanti della stampa salernitana, al momento gravemente e ingiustificatamente compromessi, in un contesto di correttezza e di collaborazione reciproca”.
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