E’ scontro aperto tra il primo ministro inglese, David Cameron e Mark Zuckenberg, patron di Facebook definito “un irresponsabile” per aver violato i diritti umani.
La controversia è iniziata quando, pochi giorni fa, la BBC ha scoperto che sul popolare social, seguito in tutto il mondo da 1 miliardo e 150 milioni di follower, era presente un video di una donna messicana decapitata perché rea di infedeltà coniugale.
Alla condanna del noto network inglese, si sono uniti i cori, da ogni angolo angolo del pianeta, di milioni di utenti e sopratutto delle associazioni di genitori, preoccupati della visione accessibile ad altrettanti milioni di minori, presenti sul portale di Zuckenberg.
E pensare che nel maggio scorso proprio il patron di Facebook aveva comunicato la decisione di voler bandire tutti i filmati dai contenuti violenti, o comunque non adatti alla visione di un minore, dal suo portale.
In brevissimo tempo la notizia pubblicata dalla BBC, ha fatto il giro del mondo e il premier Cameron è stato il primo a scagliare le sue invettive contro Facebook, reo di aver violato i principi fondamentali dei diritti umani visto che tanti suoi utenti non sono nemmeno maggiorenni.
Dal canto suo, Zuckenberg ha replicato che la web company nasce proprio come una sorta di piazza virtuale dove ognuno è libero di esprimere e di manifestare ciò che pensa in tutte le sue forme, foto e video compresi.
Anzi, se vengono veicolati contenuti ed immagini crude e violente non sono altro che lo specchio della società in cui viviamo e l’intento di coloro che le pubblicano è soltanto quello di “condannare” qualsiasi forma di violenza ed invitare gli altri a fare altrettanto.
Un nobile scopo, quindi. Almeno in linea teorica. Ma Cameron e tanti altri privati cittadini non la pensano così.
Immagini di torture, decapitazioni, atti terroristici che causano morte e distruzione, possono ledere la sensibilità e turbare psicologicamente un adolescente che vive un momento delicato della sua crescita.
Va bene sensibilizzare gli altri ad esprimere piena condanna verso qualunque forma di violenza, sopratutto se efferata, ma dall’altra parte ci sono tanti genitori ed educatori preoccupati per l’effetto destabilizzante ratutto nelle personalità più fragili ed emotive.
Dopo tutte queste vivaci polemiche, Zuckenberg farà di nuovo un passo indietro?
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