La società si arrende: licenziamenti, cassa integrazione e ferie obbligatorie. Solidarietà dalla Commissione lavoro, dalla Provincia e dai politici, ma servirebbero nuovi imprenditori.
Tristemente ci siano quasi abituati: un altro giornale vittima della crisi dell’editoria. La pubblicità e le copie vendute scarseggiano; i contributi statali diminuiscono (anche se pare siano stati sbloccati “gli arretrati” del 2010). Ecco che le testate affannano, o peggio chiudono.
Ieri c’è stato un incontro tra la Commissione Lavoro di Firenze e una delegazione de Il Nuovo Corriere. Quest’ultima composta dal cdr, dai giornalisti e dai poligrafici. Si è discusso dell’intenzione dei soci di Editoriale 200, la società “madre”, di liquidare il giornale.
Non è certo un fulmine a ciel sereno. È da tempo che il quotidiano toscano naviga in cattive acque: l’organico è stato ridotto; sono cessate le collaborazioni esterne; è stato avviato un piano obbligatorio di smaltimento delle ferie arretrate; il 4 aprile la redazione ha scioperato. La liquidazione ufficiale è solo l’ultimo atto.
Tuttavia, come spesso accade, i giornalisti e i poligrafici hanno protestato contro la decisione della società, ma nello stesso tempo hanno resistito mantenendo in vita il quotidiano.
Non sono mancate attestati di solidarietà da parte delle associazioni di categoria come l’Assostampa toscana e la Consulta dei comitati di redazione.
Inoltre Ieri la Commissione Lavoro di Firenze si è impegnata a sostenere Il Nuovo Corriere e a salvaguardare i diritti dei lavoratori. La Commissione convocherà anche la società editrice per un incontro istituzionale.
Anche la Provincia ha fatto la sua parte promuovendo la diffusione del Corriere presso le scuole superiori e le associazioni. Andrea Barducci, presidente della Provincia di Firenze, ha recentemente affermato che le comunità locali non vanno private dell’informazione. «La crisi non può giustificare tutto […] mi auguro che anche i nostri parlamentari si mettano presto al lavoro per un serio intervento legislativo», ha precisato Barducci.
In effetti qualcosa si è mosso. Un intervento legislativo sembra un’ipotesi ancora lontana. Tuttavia la Lega Nord si è attivata per sostenere il giornale. Il Carroccio ha sottoscritto un abbonamento on line e ha partecipato ad una raccolta di firme per sensibilizzare le istituzioni. Inoltre i politici leghisti della Toscana hanno invitato la Regione ha fare la pubblicità istituzionale anche su Il Nuovo Corriere «e non solo sui soliti quotidiani».
Tutte buone iniziative. Tuttavia la salvezza del giornale sembra essere legata alla speranza dell’arrivo di un imprenditore che rilevi la società. Ci vorrebbe un deus ex machina dell’editoria. Ce n’è sono in giro?
Egidio Negri
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