Non si è sciolto il nodo voucher agricoltura nella discussione sul ddl lavoro al Senato.
Da un lato ci sono le ragioni dei lavoratori, rappresentati da Mario Catania, contrario ai limiti posti all’applicazione dei voucher (in particolare l’applicabilità di questi solo sotto un tetto di fatturato di 7 mila euro delle aziende e l’esclusione dei lavoratori iscritti nelle liste nominative), dall’altro il ministro del welfare, Elsa Fornero che spinge invece per l’abolizione dei buoni per le prestazioni di lavoro occasionale.
Catania ritiene essere la riforma della Fornero, un passo indietro rispetto la stessa legge Biagi che istituiva i voucher.
Potrebbe essere questo il motivo che farebbe slittare la discussione alla settimana prossima e non essere conclusa oggi, come previsto.
Ma un punto a segno è stato comunque messo sul tema lavoratori a progetto e partite iva.
Per i lavoratori a progetto viene fissato un salario base, prossimo a quello indicato dai contratti nazionali, mentre per le partite Iva cambiano i requisiti relativi alla certificazione: saranno considerate vere solo se il titolare avrà percepito un reddito annuo lordo da lavoro autonomo di almeno 17-18.000 euro.
Consenso anche sull’Articolo 18, per quanto riguarda il reintegro dai licenziamenti disciplinari è saltata la delega alla legge: i giudici dovranno tener conto dei contratti collettivi o dei codici disciplinari.
Parte anche per la proposta che fa partire il licenziamento disciplinare dal momento della comunicazione, questa procedura non potrà essere bloccata da una malattia tranne in caso di maternità o di infortuni sul lavoro.
I lavori al Senato saranno interrotti durante il fine settimana per l’assenza del ministro Fornero impegnata nel G20, ma il termine limite per la riforma in Aula è fissato al 23 Maggio.
Si tratta solo di tempo necessario a trovare l’accordo sul controverso tema agricoltura mentre si è certi della fiducia sul provvedimento del ddl lavoro.
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