Attacco del Movimento 5 stelle alla Camera nei confronti del presidente dell’Agcom Angelo Cardani: “Oggi in Agcom si approva il regolamento sul copyright e, prima che ciò avvenisse, il suo presidente, Angelo Cardani, ha pensato bene di non venire a riferire sulla materia nella sede istituzionale referente. Si tratta dell’ennesimo schiaffo in faccia al ruolo e alla funzione del Parlamento, stabilito dalla Carta costituzionale”. “Evidentemente – prosegue il comunicato – né il presidente Cardani ed i commissari Agcom, né altre forze politiche erano particolarmente propensi a svolgere in tempo utile un incontro istituzionale volto a esprimere un parere tecnico e politico competente sul regolamento copyright. In compenso, potremo audire Cardani nei prossimi giorni, a cose ormai fatte”. Ma il comunicato continua a nome dei deputati stellati in commissione Trasporti: “E’ un vero peccato, anche perché noi qualche domanda al presidente Cardani avremmo avuto voluto rivolgerla. Perché, a esempio, il presidente dell’Agcom non ha prima atteso che il Parlamento si pronunciasse su un tema così delicato, dopo che lui stesso si era espresso in favore di lasciare lo spazio al legislatore di discutere eventuali proposte? Oltre alla nostra proposta di legge sulla riforma del diritto d’autore ne risulta un’altra, presentata dal senatore Felice Casson del Pd”. “Inoltre – si legge – come mai non sono stati resi pubblici i pareri raccolti dall’Autorità, prima della redazione del regolamento sulla base dei quali Agcom ha ritenuto di avere poteri di regolamentazione in materia di diritto d’autore sulle reti di comunicazione elettronica? Competenze regolamentari, tra l’altro, la cui attribuzione è contestata da rappresentanti di istituzioni internazionali, come Frank La Rue dell’Onu,accademici, associazioni e da esponenti della società civile”. “E, infine, al presidente Cardani avremmo chiesto e chiederemo, con quali fondi e quali risorse umane Agcom ritiene di far fronte alle nuove procedure che ha introdotto, anche in considerazione della contemporanea riduzione delle risorse finanziarie per la stessa Autorità, denunciate proprio dallo stesso presidente Cardani in una recente segnalazione al Governo”.