Caso nuovo, polemica vecchia: torna la bufera a Rainews dopo che il comitato di redazione ha deplorato la scelta di mandare in onda un intervento da quattro minuti di Matteo Salvini subito dopo la richiesta di condanna dei magistrati a sei anni di carcere sul caso Open Arms. Il Cdr attacca a testa bassa il direttore Paolo Petrecca: “Ancora una volta il nostro canale usato come megafono per le dichiarazioni di un membro di primo piano del governo. Ancora una volta saltate le regole del buon giornalismo e il lavoro di mediazione di una intera redazione”, tuona il Cdr di Rainews24. “Quasi 4 minuti di monologo sul processo Open Arms presi dai social del ministro Salvini e trasmessi sul canale all news del servizio pubblico. Chi ha deciso di mandarlo in onda? Cosa dice il direttore Petrecca? Riteniamo doveroso quanto meno offrire lo stesso tempo alla controparte in questa vicenda”. Ma le parole del Cdr toccano un nervo scoperto in casa Lega e i parlamentari del Carroccio in Commissione Vigilanza Rai prendono, a loro volta, carta e penna e replicano per le rime ai giornalisti di Rainews: “Sconcertante polemica del Cdr di RaiNews, indignato perché è stata mandata in onda la reazione di Matteo Salvini alle richieste dei pm di Palermo. In un paese normale – scrivono i leghisti Giorgio Maria Bergesio, Ingrid Bisa, Stefano Candiani, Elena Maccanti, Tilde Minasi ed Elena Murelli– questo processo non ci sarebbe mai stato e nessuna redazione avrebbe invocato la censura per un commento così rilevante. Solidarietà ai giornalisti Rai, che cercano di fare il proprio lavoro nonostante l’opposizione di tanti militanti di sinistra con contratto giornalistico”.
A questo punto, però, spunta il presidente Fnsi Vittorio Di Trapani che si schiera a favore dei colleghi del Cdr di Rainews attaccando i leghisti per l’intervento a gamba tesa: “L’unica cosa sconcertante è l’ennesimo attacco a una rappresentanza sindacale, il CdR di Rainews24, che difende la dignità della Rai Servizio Pubblico. Del resto arriva da un partito, la Lega, che in questi mesi è tra i protagonisti del sequestro della Rai: CdA scaduto da mesi e non rinnovato perché non trovano l’accordo sulle poltrone da spartire. Più che attaccare il sindacato, farebbero bene a spiegare loro doppia morale: in piazza populisti che chiedono l’abolizione del canone, a Viale Mazzini lottizzatori che chiedono posti”.