Salvi, almeno per ora. Il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, si è impegnato a recuperare nel decreto milleproroghe di fine anno o in quello sullo sviluppo, previsto a gennaio, i fondi per i giornali dipartito. Decisiva è stata la mediazione del presidente della Camera, Gianfranco Fini, che ieri ha chiamato Tremonti in diretta, durante un incontro coni direttori del Secolo d’Italia, dell’Unità, di Europa e di Liberazione.
C’è solo un problema: se il testo della finanziaria rimarrà invariato e le testate “di partito” (all’interno delle quali ci sono testate che con i partiti e il pluralismo non c’entrano nulla) saranno omologate alle altre testate, perdendo i cosiddetti “diritti soggettivi”, ogni anno saranno alla mercé di un provvedimento del governo, perché, nelle attuali condizioni di mercato non sonò in grado di sopravvivere senza il contributo diretto dello stato.
(Dalla rassegna stampa ccestudio.it)