“Le emittenti televisive regionali versano in uno stato di crisi drammatico”, tanto da sembrare “irreversibile per tutto il settore”. E’ il grido d’allarme lanciato dal segretario della Fistel Sicilia, Giuseppe Tomasello, ritenendo “indispensabile e urgente” che la Regione cerchi “soluzioni adeguate nei confronti di un comparto cosi delicato per democrazia e pluralità dell’informazione” nell’Isola.
Il sindacato imputa la crisi al “forte calo degli introiti pubblicitari” per la recessione economica e “alla mancanza di una legge regionale che preveda dei contributi, così accaduto nel resto d’Italia, all”avvio della digitalizzazione del segnale televisivo, lo switch-off”.
La Fistel giudica “lodevole l’iniziativa di una proposta di legge già all’approvazione dell’Ars, ma – osserva – leggendone il contenuto riteniamo che i rimedi proposti sia dal punto di vista normativo che economico non siano sufficienti a fare fronte al panorama attuale delle aziende in crisi del settore”.
“Sindacalmente – spiega la Fistel Sicilia – la problematica più urgente è che i lavoratori sono privi di ammortizzatori sociali, non previsti per il settore se non in deroga alla legge vigente”. L’ultima vertenza riguarda i lavoratori dell’emittente televisiva Telecolor di Catania, dove, ricorda il sindacato, “i lavoratori, nonostante un accordo di solidarietà, ancora non finanziato, hanno ricevuto l’avvio della procedura di licenziamento che riguarda 29 lavoratori tra tecnici e amministrativi su un totale di 39 unità che se non si riuscirà a trovare una soluzione adeguata , alla fine della procedura , si ritroveranno senza alcuna copertura economica”.