Il governo ha scelto la via giudiziaria contro “Gente d’Italia”. Il quotidiano, diretto da Domenico Porpiglia, ha fatto infuriare gli esponenti dell’esecutivo a causa di un’inchiesta su alcuni appalti pubblici in Uruguay. Invece di replicare alle accuse, il governo – lo stesso che con il sottosegretario Martella condanna il carcere per i giornalisti – trascinerà in tribunale una testata libera e coraggiosa. In una lettera inviata ai giornali che avevano ripreso le accuse lanciate da “Gente d’Italia”, il sottosegretario Riccardo Merlo ha promesso: “L’accusa di potenziali interessi in un appalto non ancora assegnato – quotidianamente rilanciata dal giornale “Gente d’Italia” e da voi ripresa – è quindi priva di qualsiasi fondamento e, dati i contenuti palesemente diffamatori di molte delle affermazioni pubblicate dal giornale di Montevideo, ho incaricato il mio legale di fiducia di agire a tutela della mia dignità e reputazione nei confronti della pubblicazione uruguayana”.
Alla redazione di Gente d’Italia è giunta, con una nota, la solidarietà della File: “La Federazione Italiana Liberi Editori esprime grande sdegno e preoccupazione per l’ennesima minaccia alla libertà di stampa che arriva questa volta addirittura da un sottosegretario del Governo italiano e prende di mira un giornale coraggioso e libero come “La Gente d’Italia”. Piena solidarietà va all’editore, al direttore, alla redazione e ai collaboratori di “La Gente d’Italia”, campioni di giornalismo indipendente, che hanno svolto una delicata inchiesta giornalistica su alcuni appalti pubblici del Governo italiano presso la sede diplomatica in Uruguay”. L’organizzazione non lesina accuse alla scelta dei politici italiani: “Stupisce ed indigna che un rappresentante del nostro Governo, invece di preoccuparsi di chiarire e fugare ogni ombra su una materia che interessa tutti i cittadini, pensi piuttosto ad avviare azioni giudiziarie proditorie e temerarie al solo fine di spaventare e zittire la libera stampa che sta esercitando il diritto-dovere di sorvegliare l’operato della pubblica amministrazione e informare i cittadini”. E quindi l’auspicio: “Ci auguriamo che sulla vicenda voglia intervenire il Presidente del Consiglio per chiedere al componente del suo Governo di recedere da tale vergognosa ritorsione”.
Insieme a quella della File, è giunta al quotidiano degli italiani all’estero, la solidarietà della Fnsi: “La Federazione nazionale della stampa italiana è al fianco dei colleghi della Gente d’Italia, da sempre impegnati a dar voce agli italiani che vivono in Sud America. È singolare che, alle legittime domande poste dal quotidiano sull’opportunità di costruire una nuova sede consolare italiana a Montevideo, il sottosegretario agli Esteri Ricardo Merlo abbia reagito preannunciando l’avvio di un’azione legale”.
Quindi il segretario Fnsi Raffaele Lorusso ha spiegato: “Il sottosegretario Merlo dovrebbe sapere che è dovere dei giornalisti formulare domande nell’interesse dei cittadini ad essere correttamente informati. Non vorremmo che la presentazione di una querela o di un’azione di risarcimento (la sostanza non cambia) fosse un espediente per sottrarsi alle legittime domande e, quindi, per non dar conto ai cittadini del proprio operato”.
E quindi ha concluso: “Se il sottosegretario Merlo pensa che la sua minaccia di querela possa in qualche modo intimidire i colleghi della “Gente d’Italia” o farli desistere dal diritto-dovere di informare, si sbaglia. La redazione porterà avanti le proprie battaglie nell’esclusivo interesse dei cittadini. Il sottosegretario Merlo se ne faccia una ragione”.
Marina Pisacane
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