Il Giornale fa 50 anni e festeggia con Indro Montanelli

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Il Giornale festeggia 50 anni, il mese di giugno sarà quello delle celebrazioni per il quotidiano milanese fondato e diretto, per lunghi anni, da una colonna del giornalismo italiano quale è stata Indro Montanelli. E proprio da Montanelli riparte il giornale. Che è uscito in edicola allegato a un libro, “Come un vascello pirata” pubblicato da Rizzoli, a doppia firma: Luigi Mascheroni e Indro Montanelli, appunto. Il volume si apre con un saggio “approfondito e avvincente” firmato proprio da Luigi Mascheroni, giornalista culturale del quotidiano, curatore del libro. Il saggio ripercorre le vicende del quotidiano sotto la guida di Indro: vent’anni e passa di battaglie politiche, culturali e sui diritti fino al noto epilogo e alla rottura con Silvio Berlusconi avvenuta nel gennaio 1994, alla vigilia della famosa Discesa in Campo. Il Cav, non più solo editore, ma sceso in campo nell’arena politica. A restituire prova tangibile della straordinaria penna montanelliana, una selezione di editoriali, articoli, corsivi, risposte al lettore e Controcorrente pensata per dare uno spaccato dell’impegno del direttore, spaziando dalla politica allo sport, dalla storia al costume, dai diritti all’ambiente.
Il libro, scrivono dalla redazione de Il Giornale per l’iniziativa sui 50 anni, “si presenta come una raccolta preziosa, utile a chi il Giornale di Montanelli ben lo ricorda e a chi oggi ha curiosità di riscoprirlo. Infine, a chiusura del volume, una sorprendente galleria: ricordi di Indro a firma di personaggi più o meno insospettabili: da Mara Venier a Michele Serra, da Pier Luigi Bersani a Enrico Vanzina, da Giampiero Mughini al cardinale Gianfranco Ravasi, in molti hanno accettato di offrire per l’occasione un aneddoto, un pensiero, una istantanea del direttore”. Si tratta, in definitiva, di “un omaggio al lettore, quello a cui Montanelli scriveva nel primo editoriale: ‘questo giornale non ha padroni, perché nemmeno noi lo siamo. Tu solo, lettore, puoi esserlo, se lo vuoi. Noi te l’offriamo’”.

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