Una delegazione dell’Assostampa Fvg ha incontrato a Bruxelles, nell’ambito di una visita al Parlamento europeo, l’europarlamentare del Pd Debora Serracchiani. A lei, il presidente dell’Assostampa Fvg Carlo Muscatello ha anticipato i contenuti di un’iniziativa di sostegno concreto al Primorski Dnevenik, il giornale della minoranza slovena Fvg che lotta per la sopravvivenza. Si è discusso inoltre di un’altra iniziativa che l’Assostampa Fvg sta preparando: una legge regionale contro il precariato e per l’equo compenso giornalistico, in linea con la legge sull’equo compenso in discussione al Parlamento italiano, ma anche con una recente direttiva del Parlamento europeo.
Ecco la lettera che l’onorevole Serracchiani ha inviato a Paolo Peluffo, sottosegretario di Stato all’informazione, comunicazione, editoria e coordinamento amministrativo:
Egregio Consigliere, sono convinta che il Governo, e in particolare Lei personalmente anche in virtù dei Suoi passati incarichi, abbiate notizia della drammatica situazione in cui versa il quotidiano di lingua slovena edito a Trieste ‘Primorski Dnevnik’. Mi sento tuttavia in dovere di rimarcarLe, anche in qualità di membro dell’intergruppo sulle minoranze linguistiche al Parlamento europeo, la preoccupazione di una larga parte dell’opinione pubblica del Friuli Venezia Giulia, di lingua slovena e italiana, di fronte al sempre più pressante rischio che la voce del Primorski dnevnik si affievolisca fino a spegnersi. Non sta a me ricordarLe il numero dei lavoratori che garantiscono l’uscita del quotidiano, il bacino dei lettori cui si rivolge, o l’entità del taglio che sta subendo: sono dati che Lei conosce già nel dettaglio. Ma ciò che forse può non esserLe immediatamente chiaro è un fatto importante, e cioè che il Primorski è molto più delle cifre da cui risulta un freddo ritratto economico. Questo giornale è un riferimento identitario per la comunità slovena in Italia, ed è la conferma che è rispettato il dettato costituzionale della Repubblica italiana sulla tutela delle minoranze linguistiche. La riduzione dell’offerta informativa in lingua slovena rappresenta nei suoi effetti una strozzatura alle libertà della componente slovena che, soprattutto nella fascia delle province di Trieste e Gorizia, esprime una vitalissima attività sociale, politica e culturale. Perciò, nella consapevolezza che il momento impone quanto più possibile di risparmiare e razionalizzare l’impiego delle risorse pubbliche, vi è da chiedersi se l’esercizio di un diritto garantito dalla Costituzione possa rimanere affidato alla costante incertezza del formarsi dei bilanci, o se invece non si debba provare a dare certezza di finanziamento, e quindi di vita, a un giornale come il Primorski dnevnik, oltre al diritto fondamentale garantito dall’art. 22 della Carta dei diritti fondamentali in materia di diversità linguistica. Autorevoli sono state finora le espressioni di solidarietà verso il quotidiano, e la mia richiesta va a ingrossare le file di quanti sono convinti che il Friuli Venezia Giulia, plurale e vitale, sia una ricchezza per il Paese intero, e che la fisionomia di questa regione non sarebbe più correttamente rispecchiata se venisse a mancare o divenisse troppo debole il contributo del Primorski dnevnik.
Con cordialità, stima e fiducia, Debora Serracchiani