Il futuro dell’Agi inquieta i giornalisti che si riuniscono e decidono di affidare un pacchetto di cinque giorni di sciopero al Comitato di redazione. L’assemblea dell’agenzia Agi si è riunita nelle scorse ore per fare il punto della situazione sul tema legato alla cessione, possibile, ventilata, plausibile che sia, della società editrice. Le voci sono tante. Una su tutte riguarda l’interessamento della famiglia Angelucci, attivamente impegnata in editoria da anni e che in questo momento sta investendo fortissimo per costituire un polo editoriale. I giornalisti Agi hanno tanti dubbi che affidano a una nota firmata proprio dall’assemblea dei redattori. Che nel documento firmato dal comitato di redazione ha espresso “forte preoccupazione per le nuove indiscrezioni sulla vendita dell’Agenzia, mai ufficialmente smentite”. Si tratta, secondo i giornalisti, di “indiscrezioni che arrivano mentre resta ancora senza risposta in Parlamento un’interrogazione al governo a poche settimane dopo la firma dell’accordo tra Cdr e Azienda sulla procedura di isopensione, destinata a determinare entro l’anno una sensibile riduzione dell’organico”. Il riferimento è al documento presentato dal Pd e di cui è tornato a parole, nei giorni scorsi, il responsabile alla comunicazione dem Sandro Ruotolo: “L’Agi – scrivono i suoi giornalisti -, da oltre 70 anni un punto di riferimento dell’informazione italiana e ha sempre assicurato un notiziario di qualità e pluralista. L’Eni negli anni si è dimostrato editore capace di salvaguardare i livelli occupazionali e di garantire sempre l’indipendenza e l’autonomia dei giornalisti, tutti elementi che sarebbero fortemente a rischio nello scenario prospettato”.
L’Assemblea, pertanto, “all’unanimità” ha incaricato il Cdr di “chiedere all’azienda di fare definitivamente chiarezza sul futuro dell’agenzia: in mancanza di una tempestiva risposta ufficiale, l’Assemblea affida al Cdr un pacchetto di cinque giorni di sciopero da convocare nei tempi e nelle modalità che riterrà più opportuni. L’Assemblea dei redattori dell’Agi – conclude la nota – resta formalmente aperta e sarà nuovamente convocata per affrontare gli altri punti all’ordine del giorno”. Il futuro dell’Agi è in divenire. E i giornalisti vogliono vederci chiaro.
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