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Il dietrofront di Grillo sulla democrazia del Web “Non ci serve”

“Da attivista, questi post mi demoralizzano: legittime richieste di una vera piattaforma orizzontale vengono ridicolizzate con sarcasmo e denigrazione. Vergogna!”. E’ solo uno dei commenti negativi al post di Beppe Grillo, pubblicato ieri mattina sul suo blog, nel quale sosteneva che il famoso portale M5S per consultare la Rete sulle proposte di legge, che poi i portavoce dovrebbero rappresentare in Parlamento, non serve. Perché? Perché già esiste, almeno secondo Grillo, che fa l’esempio delle parlamentarie o delle Quirinarie. Ma in entrambi i casi il portale usato è stato il blog di Grillo. I dissidenti però non ci stanno. “E’ una questione di principio – spiega uno di loro a Montecitorio – se Grillo ci ha ripensato, doveva venire a dircelo”. I dissidenti metteranno la questione sul tavolo in occasione della prossima assemblea forse già lunedì prossimo. Beppe non mantiene le promesse – “Anche Beppe incomincia a non mantenere le promesse” scrive amaro un attivista. “Se poi la tanto attesa ‘piattaforma’ risulta essere ‘sta ciofeca di blog (di un privato), beh, siamo messi maluccio – aggiunge Alessandro tra i commenti – più coraggio per una vera piattoforma uno-vale-uno: Parlamento elettronico o liquid che dir si voglia!”. In un altro commento si legge: “Certo che se avete lavorato due anni per partorire questa schifezza dovreste solo vergognarvi!”. “Dopo tanti anni di attivismo mi scopro giornalista pidimenoellino… mah!” osserva sarcastica Claudia. Facendo riferimento alle parole di Grillo che ha sostenuto che i dibattiti su quando nascerà il portale che chiede la base, sono solo “tiritere da giornalista pidimenoellino”. Tra l’altro era stato lo stesso Grillo – in un post del 19 settembre – ad assicurare che entro fine settembre sarebbe nata la piattaforma sul web. Oggi il dietrofront con tanto di insulti ai giornalisti che “o sono scemi o sono orbi – sostiene l’ex comico genovese – il sistema operativo del Movimento 5 Stelle è in costruzione da due anni”. Ma la base non è tutta con lui. “Io spero si presti in futuro più attenzione nel mettere certi post – scrive ancora Luca – abbiamo solo fornito munizioni al nemico, mentre il nemico e’ in fuga. Son errori assurdi!”. E poi aggiunge che una “piattaforma unica e semplice e la certificazione facile per i nuovi iscritti è importante. Si taccia finchè non è pronta! Un post del genere è una pirlata galattica ma forse vale come gesto di rabbia che quindi capisco benissimo”. C’è poi chi punta il dito contro il ‘nodo’ piu’ politico: “Manca la possibilità di votare la linea politica del Movimento. Se la decidono solo Beppe Grillo e Casaleggio non solo non è democrazia diretta ma non è nemmeno democrazia!. In questo modo, Pd e Pdl resteranno al potere per sempre”.

I parlamentari dissidenti fanno notare che il post di oggi è stato spostato quasi immediatamente dallo spazio di apertura del blog e relegato in posizione più defilata. “L’uomo è furbo – nota un deputato molto critico – ma questo post sa tanto di presa in giro”. Un altro dei malpancisti ironizza citando quel “Houston abbiamo un problema” che Grillo, il 10 maggio scorso, usò sarcasticamente contro i suoi parlamentari a proposito del problema di “cresta” sulla diaria. Mancano ancora commenti di senatori come Luis Alberto Orellana e Lorenzo Battista che nelle ultime settimane hanno insistito molto sul problema della mancanza di una piattaforma per consultare la Rete. Anche se in ambienti grillini di Palazzo Madama, c’è chi non si scompone e osserva: “Come da previsioni…”. Mentre Daniele Grosso, tra i deputati più fedeli alla linea del Movimento, sminuisce la cosa e spiega: “L’applicazione è come se già ci fosse perchè noi ascoltiamo già la base. A me basta che uno mi scrive su Facebook e io faccio un’interrogazione su quell’argomento”. Ma i dissidenti non sono dello stesso pare e lamentano anche il fatto che si usi solo il blog di Grillo. Alla prossima assemblea porranno la questione e chiederanno spiegazioni. Richiesta che i dissidenti vorrebbero fare tutti insieme: ormai si definiscono, scherzando, “correntisti” per non confondersi con i dissidenti che sono spuntati a sorpresa anche nel Pdl. In ogni caso, molti dei 5 stelle sono scoraggiati per come funziona in Parlamento, per il fatto di non avere un ruolo decisivo, oltre a soffrire la poca democrazia interna nel Movimento. Ma in realtà, secondo quanto si apprende, sono scoraggiati anche li integralisti: alcuni di loro credevano davvero che il governo Letta sarebbe caduto e che si sarebbe tornati alle urne. Esaurita l’adrenalina degli ultimi giorni, in cui l’Esecutivo era in bilico, tornano a fare i conti con la realtà parlamentare nella quale – se ne rendono conto pure loro – in quanto opposizione non incidono. E non dispiace, così raccontano, l’idea di Grillo di abbandonare tutto se gli italiani, alle prossime elezioni, sceglieranno ancora Pd e Pdl. Un’idea condivisa perchè, spiega una deputata integralista doc, “vuol dire che l’Italia non ci merita”. Ma non e’ troppo presto per mollare tutto? “Se noi facciamo le battaglie, ma dietro non c’è nessuno, è inutile…”, è la risposta disincantata di un deputato.

fonte: Liberoquotidiano.it

(http://www.liberoquotidiano.it/news/personaggi/1323638/Il-dietrofront-di-Grillo–sulla-democrazia-del-Web—Non-ci-serve-.html)

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