La categoria dei giornalisti è a rischio. Raccontare l’emergenza coronavirus, dalla prima linea, è un pericolo. Eppure c’è bisogno che qualcuno lo faccia: altrimenti saremmo tutti preda delle fake news, delle dicerie, delle leggende che si fanno realtà parallele quando credute (e condivise) da migliaia e migliaia di utenti e cittadini, sia sulla rete che per le strade.
Nei giorni scorsi, il contagio da coronavirus ha letteralmente falcidiato la redazione del Corriere Veneto che, con lo strumento dello smart working, tenta ogni giorno la sfida impossibile di far uscire in edicola un giornale. Ma il giornalismo inizia a piangere anche i suoi morti. Come Paolo Micai, fotoreporter genovese che, dopo un breve ricovero, è spirato. Aveva 60 anni e aveva raccontato tutti gli eventi, dai più piccoli ai più grandi (come il crollo del Ponte Morandi) nella città della Lanterna.
Se ne è andato anche l’ex viceredattore di Repubblica, Massimo Vincenzi. Aveva 48 anni ed era ricoverato da settimane all’ospedale Santo Spirito di Roma per una polmonite, sollevando commozione all’interno dell’intera redazione del quotidiano diretto da Verdelli.
Ricordiamo che entro il prossimo 31 gennaio 2025, le imprese editrici di testate che accedono…
Il Garante per la privacy sanziona ChatGpt: per Sam Altman e la sua Open Ai…
La notizia è passata, come spesso accade, quasi in sottofondo. In Italia Google è il…
Usigrai torna ad alzare la voce e lo fa sul piano di incentivazione all’esodo promosso…
Il gruppo Visibilia passa di mano: lo ha annunciato Il Giornale, ieri sera, nell’edizione online…
La voce ricavi di Google “vale” tre volte quella di Rcs-Cairo Communications, cinque volte Gedi.…