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Il cordoglio della politica per la scomparsa di Silvia Tortora

La scomparsa di Silvia Tortora, avvenuta nei giorni scorsi a Roma, ha sollevato diverse reazioni di lutto e cordoglio. La giornalista, figlia del conduttore televisivo Enzo, aveva fatto dell’impegno civile, in particolar modo sui temi della giustizia, una battaglia di vita. Il suo addio ha lasciato dolore e sgomento in tutti gli schieramenti politici. Che hanno voluto tributare alla sua memoria un saluto.

Il sottosegretario all’editoria e vicepresidente dei senatori di Forza Italia Giuseppe Moles ha affermato. “La scomparsa prematura di Silvia Tortora, grande giornalista, conduttrice e scrittrice, mi addolora profondamente. Il mondo dell’informazione e del giornalismo perde oggi una validissima professionista. Giungano alla sua famiglia le mie più sentite condoglianze”. Gli fa eco il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli. “Mi addolora profondamente la scomparsa prematura di Silvia Tortora, una donna che ha vissuto tutta la sua sua vita portandosi dietro il dolore insanabile dell’inaccettabile vicenda processuale di suo padre, ucciso dalla mala giustizia italiana. Sappiamo tutti che Enzo Tortora è morto di un brutto male conseguente all’ingiustizia subita, del resto ormai anche in medicina è stato riconosciuto come lo stato psicologico e psichico di una persona si rifletta sul sistema immunitario e conseguentemente sull’ insorgenza di tumori”.

Calderoli ha aggiunto. “Oggi piangiamo la morte della figlia Silvia, che lascia i suoi cari a soli 59 anni, una donna forte, che portando avanti le sue battaglie sociali ha dimostrato di aver condiviso sulla propria pelle tutto il dolore provato dal padre. Nel giorno della prematura scomparsa di Silvia Tortora dobbiamo riflettere sulla necessità di riformare la nostra giustizia, una riforma che, come Lega, insieme al Partito Radicale, stiamo portando avanti attraverso i nostri sei quesiti referendari, che il 15 febbraio saranno sottoposti al giudizio della Corte Costituzionale per i requisiti di costituzionalità”. E dunque. “Auspico un’approfondita riflessione da parte degli emeriti giudici della Consulta, che andranno a valutare questi sei quesiti, e auspico da parte dei cittadini un’altrettanto ampia riflessione per quando andremo a votare il referendum per migliorare la nostra giustizia: lo dobbiamo anche a Enzo Tortora, a sua figlia Silvia e alla tante vittime di una giustizia italiana purtroppo ingiustizia”.

Ettore Rosato, presidente di Italia Viva, ha affidato ai social il suo addio a Silvia Tortora. “Tutta la mia vicinanza alla famiglia Tortora per la prematura scomparsa di Silvia. Scrittrice e giornalista seria dalla grande umanità, ha saputo raccontare la storia del nostro Paese e si è battuta, in memoria del profondo torto subito dal padre Enzo, contro ogni forma di giustizialismo”. Così come ha fatto la senatrice Pd Monica Cirinnà che in un twet ha detto. “Addolora la scomparsa di Silvia Tortora, una donna e una giornalista che ha mostrato tutta la sua forza, serietà e determinazione nel privato come nella professione. Ha fatto della giustizia giusta una scelta di vita. Mancherà ai tanti di noi che ogni giorno lavorano perché la giustizia sia sempre tale”.

Un saluto commosso è giunto, e non poteva certo mancare, dal Partito radicale. Maurizio Turco e Irene Testa in una nota hanno affermato. “Silvia Tortora ha sempre auspicato che il martirio di Enzo portasse a una riforma della giustizia che purtroppo non ha potuto vedere e che e’ stata per tutta la sua vita fonte di ‘amarezza e disgusto’. Il Partito Radicale, nel porgere le condoglianze alla famiglia, ai parenti e amici, continua a mantenere viva la lotta per una giustizia giusta”. E dunque. “Avevi ragione Silvia. Enzo era un uomo per bene e il Partito Radicale su questo non ha mai avuto dubbi, fin dai primi momenti dell’arresto. Avevi ragione, Silvia, anche quando sostenevi che dopo 30 anni la giustizia e il sacrificio di Enzo erano stati vani. Noi, ancora oggi, in nome di Enzo, proviamo a cambiare questa giustizia con il referendum. Per Enzo, per te, per milioni di cittadini vittime di un sistema feroce”.

Luca Esposito

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