Il Pd attacca il Tg1, il comitato di redazione si bella: “Fatto gravissimo”. Tutto è partito dalla dichiarazione congiunta dei capigruppo parlamentari, alla Camera e al Senato, del Partito democratico. In una nota, Chiara Braga e Francesco Boccia hanno deplorato che “Al Tg1 delle 13.30 sono andati in onda sessanta secondi di retorica pura per un omaggio non ai morti, ma ai giovani di Fratelli d’Italia”. Per gli esponenti dem: “In quarant’anni non s’era mai visto piegare il servizio pubblico alla propaganda di una forza politica, ma la destra che occupa i tg non ha più freni: non inchieste ma racconti edificanti di una patria che fuori dalla tv viene sacrificata ogni giorno sull’altare dell’interesse di parte: quello della peggiore destra del dopoguerra”.
Parole durissime a cui il comitato di redazione del telegiornale della rete ammiraglia Rai ha replicato con altrettanta durezza. Elisabetta Abbate, presidente del Cdr del Tg1, ha risposto ai parlamentari del Pd “cacciando” i partiti dai palinsesti: “La politica non dovrebbe permettersi mai di giudicare il lavoro dei colleghi della nostra testata. É una cosa grave e pericolosa. Eppure é accaduta proprio oggi riguardo al servizio che abbiamo mandato in onda sul ricordo di patrioti italiani morti per il nostro Paese”. Abbate ha aggiunto: “Ma quale propaganda, abbiamo dato semplicemente conto di una manifestazione fatta da un gruppo di giovani (Gioventù nazionale) al Cimitero del Verano, per ricordare cosa voglia dire sacrificarsi per una nobile causa. Lo scandalo dei rappresentati dem in vigilanza è dunque uno scandalo strumentale, politicamente arrogante nei confronti del nostro lavoro. E oltretutto non supportato dai fatti”.
Ma non è tutto: “IL Pd ha letto i dati di Agcom e dell’osservatorio di Pavia sui tempi dei partiti al Tg1? Se proprio non si può fare a meno di interpretare le cose da un punto di vista politico, ebbene, le analisi depositate trimestralmente in Vigilanza, dimostrano incontrovertibilmente che il Tg1 rispetta pienamente l’equilibrio di tutte le rappresentanze”, spiega Abbate. Che conclude: “Secondo i tempi di parola corrispondenti al risultato elettorale, il Pd, e le opposizioni in generale, sono sempre sopra la soglia che dovrebbe essere loro garantita. Se del caso possiamo fare tutti noi un raffronto con gli anni e i governi precedenti, e vedere quanto il Tg1 sia molto più pluralista del passato. Pluralismo, imparzialità, correttezza, sono il nostro faro nell’attività quotidiana e respingiamo – conclude – ogni ingiustificato attacco alla nostra testata”.
[…] Pronti via, il primo ad attaccare è il Partito democratico. Che, con la deputata Ouidad Bakkali, membro peraltro della commissione vigilanza Rai, ha speso parole di fuoco sull’intervista: “Ancora una volta ieri sera il Tg1 delle 20 si è profuso in uno spettacolo indecente: un’intervista di vari minuti a un ministro di uno stato straniero che insultava il governo, una cittadina italiana e parlava di interferenze. L’amicizia della Premier Meloni con il sovranista Orban non può interferire sul diritto alla corretta informazione e al diritto al contraddittorio di fronte a parole assolutamente ingiustificabili poiché l’intervento del governo sulle condizioni carcerarie della Salis è stato del tutto legittimo”. Tra Pd e Tg1 ci sono tensioni già da tempo. […]