Il caso Scanzi non è rimasto senza conseguenze. Il giornalista de Il Fatto Quotidiano, campione sui social per seguito e partecipazione, è finito – come ormai noto – al centro delle polemiche per la vaccinazione anti Covid ad Arezzo. La bagarre è stata scatenata dal fatto che Andrea Scanzi, a quanto pare, non avrebbe avuto alcun titolo a sottoporsi al vaccino “prima” di altre fasce sociali in Toscana. La caratura del personaggio, poi, ha fatto il resto insieme alla polemica sulla priorità ai giornalisti innescata, solo qualche settimana prima dei fatti, da uno scontro social tra Selvaggia Lucarelli, favorevole alla priorità per i cronisti, ed Enrico Mentana che invece s’è fatto alfiere dell’orientamento opposto.
La questione Scanzi aveva, immediatamente, fatto insorgere Italia Viva. Michele Anzaldi aveva tuonato chiedendo che venisse fatta chiarezza sull’accaduto e sui rapporti tra il giornalista e la Rai, con la sua partecipazione al format CartaBianca di Bianca Berlinguer su RaiTre. Lo aveva seguito a ruota Maria Elena Boschi, la quale aveva espressamente accusato il giornalista di aver scavalcato la fila bollandolo come “mediocre volgare che non merita commento”. E poi s’era tolta il sassolino dalla scarpa: a La7 (dalla Gruber, dove Scanzi è presenza assidua), lei era stata “massacrata” per aver baciato in pubblico il fidanzato, chissà cosa sarebbe successo se avesse deciso di vaccinarsi.
I toni aspri della polemica hanno raggiunto l’acme quando, nei giorni scorsi, Dagospia ha annunciato che la commissione Vigilanza Rai sarebbe stata orientata a stracciare il contratto siglato tra Scanzi e RaiTre. Intanto il giornalista, intervistato da Affari Italiani, era tornato a difendersi affermando di non aver scavalcato alcuna fila e ammettendolo soltanto di aver sbagliato nella comunicazione.
Dopo la notizia di Dagospia, l’ufficialità tarda ad arrivare. Nel frattempo, dell’episodio, s’è occupato Massimo Giletti a “Non è l’Arena”, in onda su La7. La trasmissione non ha lesinato accuse nei confronti del giornalista e ha raccolto le dichiarazioni del direttore dell’Asl aretina Evaristo Giglio, il quale ha affermato che non solo non sarebbe esistita alcuna lista di “panchinari” dell’AstraZeneca ma che lo stesso Scanzi lo avrebbe sollecitato in più occasioni per ottenere il vaccino.
L’ultimo capitolo della vicenda ha portato Italia Viva a insistere. Chiedendo, con Anzaldi, chiarezza sul punto: “Dopo l’inchiesta di Non è l’arena e le interviste ai responsabili Asl di Arezzo che smentiscono Scanzi sul vaccino, si riunisca subito il Comitato per il Codice Etico Rai e risponda in modo netto e definitivo: è accettabile che l’opinionista continui ad essere pagato dalla Rai?”, ha scritto in un post sui social. Michele Anzaldi ha poi aggiunto: “Mentre Cartabianca ha esaltato senza contraddittorio il modello saltafila di Scanzi, dalla tv commerciale e Giletti è arrivata una lezione di giornalismo e onestà intellettuale, con un’inchiesta che ha fatto chiarezza. E La7 ha sospeso la collaborazione. La Rai fa finta di nulla?”.
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