Editoria

Il caso. Il Consiglio Nazionale dell’Ordine: “Diletta Leotta? Non chiamatela giornalista…”

Ha intervistato campioni e allenatori internazionali. Conduce talk-show e fa dirette sportive da bordocampo nei big match del sabato di Serie A. È riconosciuta, quasi unanimamente (non ditelo a Paola Ferrari!), come la più bella delle giornaliste sportive italiane. Peccato, però, che Diletta Leotta giornalista non lo è, almeno non risulta tale all’Ordine.

L’Ordine dei Giornalisti è stato costretto a intervenire perché, da più parti, arrivavano decine e decine di segnalazioni. La bella conduttrice siciliana ha appena visto in onda la sua campagna pubblicitaria per un noto marchio automobilistico. E poi su Instagram non perde tempo e, di volta in volta, promuove questo o quell’altro prodotto.

Sarebbe una questione grave. Perché ai giornalisti è impedito far pubblicità. È una vecchia norma, spesso contestatissima, ma che è lì. E ne sa qualcosa  Caterina Balivo, vecchia “pubblicista”, che è incappata nelle maglie delle sanzioni proprio perché prestava la sua immagine a campagne pubblicitarie.

Ma per la Leotta il caso è (subito) chiuso. L’Odg ha diramato qualche giorno fa una nota che non lascia dubbi. E che ha una chiosa polemica.

“Sono giunte al Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti numerose segnalazioni riguardanti Diletta Leotta che compare e viene citatain alcune pubblicità commerciali. Le segnalazioni riguardano l’incompatibilità fra la professione giornalistica e la partecipazione a spot e messaggi pubblicitari commerciali. A tal proposito il Cnog  precisa che la signora Leotta non risulta essere iscritta negli elenchi dell’Ordine dei Giornalisti e che, pertanto, non è soggetta agli obblighi della deontologia in base ai quali i giornalisti non possono fare pubblicità commerciale”.

Fin qui, tutto bene. O quasi: “Il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti coglie inoltre l’occasione per ricordare ai colleghi, alle testate e a tutti i mezzi di comunicazione (anche social) di non definire “giornalista” chi non lo è, al fine di evitare equivoci e fraintendimenti nei confronti di coloro che svolgono questa professione”.

Una polemica che ricorda, in ottavo, quella piombata tra capo e collo di Barbara d’Urso che, per aver voluto intervistare i leader politici italiani nel suo salotto televisivo Mediaset, s’è trovata, a differenza della brava presentatrice catanese, circondata da un fuoco di fila.

Salvatore Monaco.

Recent Posts

Contributi alle assunzioni 2023, ecco tutti i beneficiari

Facendo seguito alla nostra circolare n. 25/2024 segnaliamo che con Decreto del Capo del Dipartimento…

1 giorno ago

Askanews, i giornalisti dicono sì ai prepensionamenti

Fumata bianca ad Askanews: l’assemblea dei giornalisti dà il via libera alla proposta di prepensionamenti.…

2 giorni ago

Circolare n. 53 del 20/11/2024 – Contributi sulla trasformazione dei contratti giornalistici, pubblicato l’elenco dei beneficiari

Facendo seguito alla nostra circolare n. 25/2024 segnaliamo che con Decreto del Capo del Dipartimento…

3 giorni ago

Trump e i social network

Le cose cambiano, tutto scorre direbbe Eraclito. Sono passati meno di cinque anni dal 2020,…

4 giorni ago

Gli editori Ue contro Google: il pluralismo messo a repentaglio dallo strapotere web

Le associazioni degli editori europee sono pronte a ingaggiare battaglia contro Google. Per il caso…

4 giorni ago

Google “spegne” i giornali Ue, il test che fa tremare i piccoli editori

Google “spegne” la stampa europea. C’è un test, che fa da preludio a una precisa…

4 giorni ago