Julian Assange non è l’unico a rifugiarsi in un’ambasciata straniera per difendere le sue idee, è successo anche a due giornalisti africani.
I dissidenti provengono da una regione dominata dal dispotismo di Andry Rajoelina, attuale presidente in carica (autoproclamatosi) ad interim, del Madagascar.
Rajoelina oltre a ricoprire la carica di presidente, è per inciso anche proprietario della più importante tv del paese, e qui già nasce il conflitto d’interessi, e le analogie con l’Italia si sprecano; ma la popolazione africana non ci sta al monopolio televisivo ed allo stretto controllo dei suoi contenuti.
Nasce così un movimento di dissenso, il cui epicentro è costituito dalla radio “Free Fm” che si pone come baluardo di difesa del pensiero libero.
L’iniziativa non va giù al governo che esprime il suo dissenso con una serie di attacchi che hanno portato infine alla chiusura dell’emittente radiofonica e di conseguenza i suoi dipendenti vanno a casa.
Tra questi ce se sono due che hanno chiesto ed ottenuto asilo politico all’ambasciata del Sud Africa ad Antananarivo, la notizia è trapelata dall’agenzia PM News Nigeria.
I due giornalisti in questione sono la direttrice della radio, Lalatiana Rakotondrazafy, e un suo collaboratore, Fidèle Razara Pierre, che a seguito di un mandato di arresto, da settimane si erano resi irreperibili.
L’accusa rivolta ai giornalisti è di aver lanciato diversi appelli alla rivolta e alla destabilizzazione, a seguito delle manifestazioni per denunciare le gravi violazioni dei diritti umani, tra cui la libertà di espressione, da parte del governo di transizione di Rajoelina.
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