Il Canone RAI è a rischio. La quantità di denaro dei contribuenti che ogni anno confluisce nelle casse della Radiotelevisione di Stato potrebbe diminuire drasticamente, il fiume ininterrotto potrebbe interrompersi, forse persino del tutto. Ieri il senatore del PDL Alessio Butti ha confermato che sta per depositare al Senato una proposta di legge che mira alla riduzione del Canone, una riduzione che però non basta agli alleati della Lega, che reclamano l’abolizione.
In particolare la Lega ha presentato una proposta di normativa che potrebbe spazzare via una delle imposte più invise agli italiani. Secondo Davide Caparini, primo firmatario, “il canone di abbonamento della RAI è diventato una vera e propria tassa di possesso sulla televisione, un balzello antiquato ed iniquo che non ha motivo di esistere anche in virtù del maggiore pluralismo indotto dall’ingresso sul mercato di nuovi editori e dell’apporto delle nuove tecnologie”.
Su un fronte Caparini e Butti sono d’accordo: sulla enorme quantità di italiani che evadono il canone. Una evasione che in qualche modo viene compresa, se non giustificata, perché avviene a fronte di una “imposta ingiusta, territorialmente e socialmente, anche perché colpisce indiscriminatamente, indipendentemente dal reddito, dall’età e dall’utilizzo, e in particolar modo le fasce più deboli della popolazione”. Caparini ha anche tirato fuori un argomento spesso sottaciuto, ossia la natura di imposta del Canone: sancita dalla Corte Costituzionale, significa che deve essere basata sulla capacità contributiva del soggetto e non sul possesso di questo o quell’apparecchio.
Ma non è tutto qui. La RAI è sotto attacco anche sul fronte dei “falsi ispettori RAI” e sulle modalità di riscossione scelte dall’azienda, a detta di Caparini “profondamente lesive dei diritti del cittadino”. “La RAI – spiega Caparini – ha sottoscritto una convenzione con l’Amministrazione finanziaria e in particolare con l’Agenzia delle entrate SAT. Che a sua volta subappalta ad una concessionaria. A coloro che hanno cambiato residenza o domicilio o che non hanno mai sottoscritto un abbonamento alla RAI o che hanno effettuato regolare disdetta del canone può capitare di imbattersi in falsi ispettori della RAI che, in modo subdolo e disonesto, tentano di far firmare un impegno alla sottoscrizione di un nuovo abbonamento alla RAI”.
Vincenza Petta