Il modello di business dei giornali online soffre la concorrenza di Google. Ma se i giornali si privassero del traffico generato dai motori di ricerca vedrebbero diminuire immediatamente il proprio audience di oltre il 50%. In poche parole tutti sono ai piedi di sua maestà Google.
Infatti i costi di una struttura editoriale di tipo tradizionale sono assorbiti per un 25%-35% da carta e stampa, per un 30%-40% dalla distribuzione e per un 15%-25% dal costo del personale di redazione. In buona sostanza si può affermare che un 60% sia rappresentato da costi industriali, costi, evidentemente, che si riducono sensibilmente nel momento in cui si decide di passare all’online, in quanto il valore della spesa di infrastruttura tecnologica per un’attività esclusivamente su web corrisponde circa a un 10% dei costi complessivi, sei volte inferiore a quello della carta. Tuttavia il modello solo online non è economicamente sostenibile, se non in circostanze eccezionali, e ci vorranno tra i 5 e gli 8 anni, secondo una valutazione ottimistica, prima che lo diventi. Un periodo di tempo in cui molte testate saranno costrette a chiudere o a ridimensionarsi fortemente.
Gli interventi statali a sostegno dell’editoria servono ad attenuare le difficoltà del settore, ma anche se è cambiato il modo in cui il lettore si informa, essi sono garanzia di sopravvivenza ma soprattutto di pluralismo. La capacità di sopravvivenza dei gruppi editoriali dipenderà dal ritmo di migrazione dei lettori dalla carta stampata al web. Più è lento, più i giornali avranno tempo di adeguarsi. Gli annunci di morte dei giornali sono pertanto prematuri, poiché il sistema ibrido online-off line risulterà nel breve periodo il modello economico più valido. Oggi gli investitori pubblicitari preferiscono ancora orientarsi verso la carta stampata, anche se il volume tende ad essere decrescente. Ma il passaggio all’online rappresenta al momento un salto nel vuoto. Solo pochi grandi gruppi potranno permettersi di offrire un’informazione generalista di qualità; la grande maggioranza dei giornali dovrà puntare sulla focalizzazione ovvero su una serie di elementi informativi che rappresentano i punti di forza della testata. Il web nei prossimi dieci anni favorirà la moltiplicazione delle testate, accompagnate, però, da redazioni più snelle e flessibili. Solo così infatti l’informazione online potrà essere economicamente sostenibile. Ma al momento le cose stanno diversamente. In Italia per fortuna si legge ancora e si leggerà sempre. Ma immaginereste mai di trovarvi in un tranquillo paesino di Provincia ed osservare seduti ai tavolini dei bar le persone anziane a leggere un giornale con l’Ipad o strumenti simili?
Credo che sia improbabile vedere scene simili nemmeno nei più futuristici film di fantascienza. Le persone poco fa citate sedute al bar leggeranno l’edizione locale del giornale cartaceo almeno per i prossimi 50 anni.