Iervolino: “L’Espresso tornerà settimanale più grande d’Italia”

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Danilo Iervolino ha le idee chiare ed è più che ottimista per la sua nuova avventura al timone de L’Espresso. Ieri è intervenuto alle celebrazioni, a Napoli, per i 130 anni dalla fondazione de Il Mattino. E, in quest’occasione, ha promesso grandi cose e molte novità per rilanciare il settimanale. Per il quale ha presentato un’offerta che il gruppo Gedi ha ritenuto di accettare nonostante l’opposizione della redazione e le dimissioni, praticamente contestuali all’ufficialità della notizia sul passaggio di mano della proprietà, da parte dell’ormai ex direttore Marco Damilano.

Iervolino ha promesso che sarà sua intenzione: “Riportare l’Espresso a essere il più grande settimanale italiano”. Non è un neofita dell’editoria, l’ex patron dell’Università telematica Pegaso, dal momento che detiene la maggioranza del gruppo Bfc Media che edita, tra gli altri, Forbes e numerose altre testate periodiche. L’imprenditore ha poi applaudito Il Mattino affermando che secondo lui il giornale napoletano e meridionale per eccellenza rappresenta “un esempio di transizione digitale ben fatta”.

Iervolino ha dunque proseguito: “Oggi si legge di più, non il cartaceo ma il digitale. Il Mattino, con i suoi 130 anni portati benissimo, è un esempio di transizione digitale ben fatta I giornali hanno cambiato pelle, diventando dei portali in cui si cerca l’informazione, progetti educativi di approfondimento e anche di intrattenimento”. Quindi ha promesso: “Darò il mio contributo in ambito tecnologico, sperando di riportare l’Espresso a essere il più grande settimanale italiano”.

Iervolino, neo presidente della Salernitana che si è salvata compiendo un’impresa sportiva eccezionale, s’è poi intrattenuto sui rapporti con il Napoli calcio: “Una parte ridottissima delle tifoserie di Salernitana e Napoli ancora non ha smussato negli anni questa ostilità relativa esclusivamente a un tifo pacifico che condanna ogni tipo di violenza. Noi dobbiamo creare un ponte perché il Sud ha bisogno di coesione e noi presidenti dobbiamo essere particolarmente sensibili. Con De Laurentiis ci siamo impegnati a creare un ponte tra le due società, le due tifoserie, le due città nel rapporto fisiologico di una sana competizione”.

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