Si è tenuto ieri, presso la sede del Die, il dipartimento per l’informazione e l’editoria in seno alla presidenza del consiglio dei ministri, l’incontro tra il consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti e il sottosegretario all’editoria Alberto Barachini. In agenda, c’era la riforma legata alle normative e ai regolamenti inerenti le agenzie di stampa. L’incontro, annunciato già da giorni, è stato utile per attivare una linea di confronto e per fare chiarezza sulla figura del garante contro le fake news. Figura prevista all’interno della riforma. Al tavolo, insieme al sottosegretario Barachini, c’era il presidente del Cnog Carlo Bartoli, il vicepresidente Angelo Luigi Baiguini e la segretaria Paola Spadari.
L’esponente del governo ha condiviso con i rappresentanti dell’Odg nazionale le ragioni legate all’istituzione del garante anti-fake news. Durante l’incontro, infatti, Barachini ha ribadito che si tratta di una figura che sarà scelta, autonomamente, da ogni agenzia di stampa. E il cui ruolo sarà strettamente legato al contrasto alla disinformazione. Non sarà una figura dotata di poteri censori bensì un collaboratore della redazione e dell’agenzia stessa. Ognuna, ha spiegato il sottosegretario, potrà scegliere il soggetto che sarà ritenuto più idoneo al ruolo in relazione alle competenze richieste e individuate da ciascuna agenzia.
Il Cnog ha espresso, all’incontro tenutosi al Die, l’auspicio affinché il governo si prodighi ad avviare un percorso “virtuoso” che sostenga la formazione continua dei giornalisti. Tra i punti chiave evidenziati dai giornalisti, anche la necessità di elaborare policy deontologiche che siano alla base del lavoro giornalistico e la tutela della qualità di quest’ultimo. Il sottosegretario, a sua volta, ha dato la sua disponibilità a continuare un dialogo con l’Ordine dei giornalisti durante il percorso che porterà alla riforma delle agenzie.
Per la delegazione Cnog, quello con il sottosegretario Barachini non è stato l’unico incontro in agenda. I giornalisti, infatti, hanno avuto un confronto con il presidente della Commissione Cultura alla Camera, Federico Mollicone. A cui hanno chiesto di istituire corsi di laurea in giornalismo e hanno presentato il loro progetto di riforma per l’accesso alla professione giornalistica.