Giancarlo Siani, condannato a morte dalla camorra per le sue inchieste scomode; Enzo Baldoni, ammazzato in Iraq senza che le sue spoglie siano mai state recuperate; Mario Francese, vittima della mafia corleonese; Italo Toni e Graziella De Palo, scomparsi nel buco nero della guerra in Libano del 1980. Sono solo alcuni dei nomi della lunga lista di operatori dell’informazione uccisi dal terrorismo e dalle mafie ricordati a Napoli, nella seconda giornata nazionale della memoria promossa dall’Unione nazionale cronisti: appuntamento che, ha annunciato il presidente Guido Columba, continuerà ad essere itinerante, toccando nei prossimi anni tutte le regioni che hanno visto giornalisti pagare un tributo di sangue.
Giornata della memoria, dunque, ma anche occasione per ribadire – come ha fatto il presidente della Corte Costituzionale, Francesco Amirante, presente ai lavori – il valore della libertà di informazione: ”Una stampa libera e indipendente è garanzia di tutti”. Concetto ripreso dai presidenti di Senato e Camera, Renato Schifani e Gianfranco Fini, nei messaggi inviati all’Unci.
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