«Il diritto all’oblio è una realtà perché non si può perseguitare una persona rimproverandole sistematicamente un fatto dopo venti o trent’anni che ha espiato le sue colpe. Non so cosa, ma qualcosa bisogna escogitare». Così Enzo Iacopino presidente nazionale dell’Ordine dei giornalisti intervenuto questa mattina su Radio19, la radio del SecoloXIX, che ha affrontato il tema della memoria digitale, ovvero di come le informazioni sulle persone vengano conservate sulla rete e riproposte dai motori di ricerca e di come questo possa danneggiare la reputazione. «Il problema è più tecnico che deontologico – spiega Iacopino – quando una notizia viene inserita nella rete, quella notizia è vera e attuale. Quindi ci sono tutti i requisiti che ne legittimano la diffusione». Tuttavia, «internet è uno strumento formidabile che presenta dei problemi che dovremmo cercare di affrontare. Occorre trovare rimedi». Su testate on line e blog che fanno informazione: «Bisognerebbe individuare in maniera chiara la responsabilità ma non per fare persecuzioni o crociate ma per avere un interlocutore fisico». Anche questo «é un contributo reale all’informazione». (Ansa)
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