L’amministratore delegato Rai Carlo Fuortes bussa a soldi, i dirigenti apicali dell’azienda di Stato sono stati ascoltati in audizione dalla commissione Lavori pubblici al Senato. Che è al lavoro sui disegni di legge relativi al progetto di riforma della radiotelevisione italiana. Per Fuortes, attualmente, la Rai risulterebbe sottofinanziata rispetto ai suoi obiettivi. La posizione dell’ad è stata inoltre corroborata da quella espressa dal presidente Rai, Marinella Soldi, che ha spiegato come sia necessario slegare e stabilizzare la dirigenza dell’azienda di Stato. Garantendo, inoltre, l’allungamento del mandato rispetto ai termini oggi stabiliti.
Durante l’audizione, l’ad Fuortes ha affermato. “La governance Rai deve essere affiancata da un sistema che garantisca risorse certe e adeguate, così da permettere ai vertici di concentrarsi sul raggiungimento degli obiettivi assegnati”. E dunque ha puntualizzato. “Obiettivi che sono sì economici, ma anche editoriali, culturali, sociali e industriali. Il finanziamento del servizio pubblico, nell’ammontare appropriato, è quindi un prerequisito indispensabile. In realtà, rispetto agli altri broadcaster pubblici, il servizio pubblico italiano è complessivamente sottofinanziato in riferimento ai costi associati agli obblighi ad esso imposti”.
Dopo Fuortes, le dichiarazioni del presidente Soldi. Che ha affermato. “Alla Rai serve stabilità e risorse ma anche governance aziendale stabile il più possibile slegata dagli scossoni continui del dibattito pubblico. Inoltre, è necessario allineare il mandato dei vertici – attualmente di 3 anni – con i 5 previsti nel contratto di servizio”. Insomma le richieste del management Rai sono più che chiare. Più fondi, meno polemiche e più poteri e per più tempo ai dirigenti che vengono designati. Una presa di posizione chiara e netta. Ora la palla passa nel campo della politica.
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