“Gli inserzionisti premiano le reti maggiori e i grandi ascolti, perché raggiungono prima il loro target e penalizzano i quotidiani, perché vendono meno copie e trascurano la raccolta locale”. E’ la spiegazione di Marco Gamabro, docente alla Statale di Milano, sui segreti del mercato pubblicitario.
“In Italia gli investimenti pubblicitari ammontano a 7.924 milioni di euro con una quota preponderante delle televisioni (56,4% della raccolta totale) e dei quotidiani (16,4%).
“In gran parte dei Paesi europei la pubblicità nella tv di Stato è fortemente limitata. Questo non avviene nel nostro Paese. In presenza di un mercato con pochi operatori e bassa concorrenza, il prezzo della pubblicità aumenta e consente agli italiani di pagare un canone più basso per la fruizione della tv e avere più risorse per offrire programmi televisivi più ricchi”.