I giornalisti siciliani chiedono che lo Stato sostenga la buona informazione

0
697

I quotidiani della Sicilia si chiedono, se è vero che l’informazione oggi più  che mai è un presidio necessario per i cittadini e se è vero che i giornali assicurano un servizio pubblico, perché lo Stato non intervenga a sostenere il loro operato e finanzi le loro attività.

In una nota congiunta, i comitati di redazione de La Gazzetta del Sud, La Sicilia e il Giornale di Sicilia, hanno scritto: “È un momento drammatico per tutti. Una nuova peste costringe l’umanità e rivedere le sue priorità e a limitare i danni che la paralisi da quarantena sta provocando. In queste settimane, durissime ed emotivamente debilitanti, il mondo dell’informazione professionale sta garantendo trasparenza e obiettività al Paese”. E quindi: “La narrazione dai luoghi ove maggiormente si combatte la guerra al Coronavirus – proseguono – è ricca di dettagli, con le storie di quanti in questo momento si stanno spendendo per contenere, ciascuno per la sua parte, il contagio, orientata a tenere alta l’attenzione su ogni aspetto di questo dramma. Anche la Sicilia è parte di questo contesto. E anche nell’Isola i media stanno svolgendo una funzione essenziale per la democrazia, per la civiltà, al servizio delle istituzioni in prima linea, della scienza e soprattutto dell’opinione pubblica. In questo scenario i giornalisti continuano con sacrifici e, diciamolo pure, coraggio e senso del dovere, a garantire un’informazione corretta, faro indispensabile per dare all’opinione pubblica un servizio non contaminato dalle degenerazioni che serpeggiano nei social”.

La situazione è pesante: “In questo contesto non si può dimenticare che questa tragedia del nostro tempo rischia di travolgere paradossalmente anche chi in questi giorni sta continuando a produrre, come i giornali, perché parte di quei servizi ritenuti essenziali per il Paese. La stragrande maggioranza dei cittadini sta seguendo con scrupolo le regole sanitarie e si è chiusa in casa, le edicole che stanno sopravvivendo alla crisi con ammirevoli sacrifici, ma devono fare i conti con un flusso di clienti drasticamente ridotto. I fatturati pubblicitari, già deficitari, hanno subìto una nuova mazzata che mette a dura prova il sistema dei quotidiani”.

E le conseguenze potrebbero essere pesantissime: “Servono interventi urgenti, come un piano massiccio di pubblicità istituzionale che immediatamente potrebbe dare una boccata d’ossigeno al settore. Mai come in questa fase le istituzioni hanno l’esigenza e il dovere di veicolare un’informazione corretta e lucida, scevra da sbandate emotive e fibrillazioni che minano i fragili equilibri sociali. Non cogliere questa necessità rischia di aggiungere un incontrollabile effetto collaterale alla tragedia che raccontiamo ogni giorno”.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome