I giornalisti dell’Ansa rispediscono al mittente la proposta d’accordo avanzata dai vertici aziendali per sanare le vertenze in corso e, contestualmente, avviare una razionalizzazione dei costi. In una nota, l’assemblea dei giornalisti e il comitato di redazione dell’agenzia di stampa hanno espresso la loro posizione e spiegato le ragioni del no: “L’assemblea dei giornalisti dell’Ansa, pur apprezzando il lavoro fatto dal sindacato per garantire precari e collaboratori e ridurre l’impatto degli ammortizzatori sociali sull’operatività dell’agenzia, respinge la proposta di accordo fatta al cdr dai vertici aziendali per chiudere la vertenza in corso”.
Le ragioni del rifiuto: “Una proposta del tutto priva di visione del futuro e di una strategia aziendale che garantisca gli obiettivi fondamentali e i numeri dell’agenzia. I giornalisti dell’Ansa sono pronti a fare la loro parte, ma a condizione che gli eventuali sforzi fatti non siano ancora una volta vanificati dagli sconti ai soci”. Dunque le richieste formalizzate dai giornalisti: “L’assemblea chiede con forza una prospettiva di crescita e stabilità che garantisca al Paese la piena funzionalità dell’agenzia e che sia coerente col ruolo di servizio pubblico che da sempre ha caratterizzato l’Ansa. Questioni che riteniamo centrali e sulle quali, durante la vertenza, le istituzioni, il governo e le forze politiche tutte hanno concordato come mai fino ad ora, dando vita a un patrimonio di consenso che abbiamo il dovere di non disperdere”.
Sul piano concreto, ecco le idee dei lavoratori: “I giornalisti dell’Ansa ritengono che qualunque confronto con l’azienda non possa eludere i temi del futuro e della tutela dell’identità dell’agenzia che vede nelle redazioni centrali, regionali ed estere i suoi elementi distintivi. In particolare, si ritiene che la presenza di sedi dell’agenzia in ogni regione sia un aspetto irrinunciabile per assicurare con completezza ai cittadini quell’informazione primaria la cui importanza è stata richiamata dal presidente della Repubblica”.
Dunque le richieste: “Le misure proposte dal governo e al vaglio del Parlamento assicurano certezze sul fronte delle convenzioni e consentono ai vertici aziendali di prendere impegni precisi per il 2021 su alcuni punti che la redazione giudica fondamentali quali il mantenimento dell’organico, la garanzia di un’adeguata rete di collaboratori retribuiti rispettando il valore della loro attività, gli investimenti necessari per superare le carenze tecnologiche messe in evidenza dal lockdown”. E quindi: “Se l’azienda sarà disposta ad affrontare il tema del futuro dell’agenzia, il corpo redazionale dell’Ansa non si sottrarrà al confronto. L’assemblea dà quindi mandato al cdr di verificare le intenzioni della controparte e sottolinea che un’intesa che garantisca al Paese di continuare a contare sull’informazione indipendente, pluralista, certificata che l’agenzia ha fornito negli ultimi 75 anni, è interesse anzitutto dei suoi giornalisti”.
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