I collaboratori del Messaggero hanno indetto tre giorni di sciopero

0
1265

I collaboratori del Messaggero hanno deciso di incrociare le braccia: saranno tre giorni di sciopero per convincere l’azienda a fare un passo indietro sulla proposta che prevede l’ennesimo taglio ai guadagni dei lavoratori non dipendenti del giornale.

La decisione è arrivata nelle ultime ore. Per i giornalisti precari che collaborano alla storica testata romana, è giunta l’ora di fare sul serio: “Non abbiamo altra scelta. Per la dignità del lavoro, per il diritto dei giornalisti di informare, e per il diritto dei lettori di essere informati da giornalisti liberi e indipendenti, siamo costretti a proclamare un pacchetto di 3 giorni di sciopero contro i tagli dei compensi e per lanciare un segnale forte all’editore che sta ignorando ogni richiesta di dialogo. D’intesa con il sindacato unico e unitario dei giornalisti Italiani, la Fnsi, l’Assemblea di Collaboratori del Messaggero dichiara sciopero nei giorni venerdì 10, sabato 11 e domenica 12 luglio e invita tutte le colleghe e i colleghi ad aderire alla protesta”.

Le ragioni dell’iniziativa: “Dopo che l’azienda non si è degnata nemmeno di sedersi a discutere; dopo aver dimostrato in tutti i modi, e in anni di lavoro, l’apporto fondamentale dei giornalisti non-dipendenti e il senso di appartenenza alla testata; dopo la reiterata non applicazione del Contratto nazionale di lavoro nella parte che regola il nostro lavoro: scioperiamo”. E dunque, dopo aver chiesto ancora una volta all’azienda di eliminare la “proposta”, aggiungono: “Solo tenendo i taccuini chiusi e i pc spenti speriamo che l’azienda apra il confronto, che chiederemo incessantemente anche tramite la mediazione delle istituzioni, chiamate in causa da un comportamento inaccettabile dell’editore”.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome