Il CNIL, l’equivalente francese del Garante della Privacy, ha reputato soddisfacente e conforme alla legge l’aggiornamento dei sistemi di sicurezza effettuati dalla Trident Media Guard (TMG), società assoldata dall’Alta Autorità transalpina per la protezione del Diritto d’Autore online (Hadopi), per il monitoraggio del traffico internet.
Tmg era finita nell’occhio del ciclone nel maggio scorso, per aver permesso con estrema facilità la penetrazione indebita dei propri server, lasciando via libera a misteriosi cracker di diffondere online una gran quantità di informazioni sulle pratiche adottate dalla stessa società.
Indirizzi Ip, password dei server sono solo una piccola parte dei dati persi e atti a scandire l’attività di vigilanza dell’azienda incaricata di sorvegliare il traffico internet per identificare gli autori dei download e delle condivisioni illegali di file protetti da diritto d’Autore sulla rete. Il tutto governato dalla famosa legge francese Hadopi cd. dei “tre colpi” adottata a partire dal 2010 e che ha fatto molto discutere in Europa per la misura di disconnessione forzata indotta dall’alto nei confronti degli utenti accusati di scaricare file coperti da copyright.
Tutto risolto insomma per la TMG anche se rimane ancora un nodo da sciogliere. Secondo quanto riportato dal giornalista di una rivista francese Numerama, Guillame Champou, in Francia prima che i detentori di diritti possano raccogliere gli indirizza IP degli utenti che commettono infringment, devono chiedere l’approvazione del Cnil. Il che implica il deposito di una domanda in cui vengano descritte tutte le misure di sicurezza adottate e rispettate dalla Tmg. Organizzazioni come SCPP, SPPF, ALPA, SACEM/SDRM, avrebbero cioè dovuto controllare trimestralmente l’attività della società di vigilanza, un monitoraggio che evidentemente o non è stato affatto operato o non lo si è espletato nel migliore dei modi.
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