Gli scrittori americani sul piede di guerra contro Amazon. La disputa nasce dall’originale conflitto tra il colosso dell’e-commerce e la casa editrice Hachette. Amazon pretende condizioni di prezzo più favorevoli per la distribuzione degli e-book, ma Hachette non è dello stesso avviso. Al rifiuto della casa editrice il gigante della distribuzione ha risposto con i fatti, smettendo di accettare pre-ordini di volumi e riducendo le scorte dei libri degli autori pubblicati da Hachette. Giustamente gli scrittori non accettano che Amazon scoraggi i consumatori dall’ordinare o ricevere i propri libri. Per questo motivo hanno firmato un appello pubblicato oggi sul New York Times. A capo dell’iniziativa c’è lo scrittore di gialli Douglas Preston, fortemente dipendente da Amazon per la vendita dei suoi libri. Ad essa hanno aderito 900 penne, tra cui alcune famosissime come Stephen King e John Grisham. Amazon viene anche accusata di praticare politiche di prezzo inique. Dal canto suo l’azienda dice di sostenere gli interessi dei consumatori, riducendo il costo degli e-book. Amazon accusa Hachette di utilizzare Preston come scudo umano a tutela dei propri diritti. Di certo quella tra Amazon e gli editori è un rapporto conflittuale. Il gigante della distribuzione, man mano che assume un ruolo più centrale anche nella produzione della cultura, rende meno utile la mediazione dell’editore. Su questi presupposti trovare una concordanza negli interessi non è facile.