Diventa sempre più difficile capire chi si aggiudicherà l’ultimo round dell’agguerrito braccio di ferro tra il presidente francese Sarkozy e il popolo del libero download.
Fallito il primo tentativo con una legge giudicata incostituzionale perché dava il potere ad una istituzione amministrativa (Hadopi) di negare l’accesso a Internet senza un provvedimento della magistratura, l’Eliseo ci riprova con l’Hadopi II. Nella nuova versione, dal testo viene eliminato l’abuso amministrativo affidando all’autorità di controllo l’onere delle indagini e introducendo a svolgere il ruolo sanzionatorio, l’autorità giudiziaria. L’Hadopi segnalerà l’avvenuta violazione ad un giudice, quest’ultimo potrà valutare il caso e potrà procedere con sanzioni fino a 300 mila euro e con penali fino a 2 anni di detenzione.
Intanto i segnali che giungono da Bruxelles vanno in direzione opposta.
Il commissario Ue responsabile delle Telecomunicazioni, Viviane Reading,
ritiene che la pirateria va combattuta trovando un’alternativa più coerente al contesto attuale, dove il 60% delle persone tra i 16 e i 24 – i cosiddetti digital natives – scarica quotidianamente dalla rete senza pagare. “La crescente pirateria internet è un voto di sfiducia nei modelli attuali di business e nelle correnti soluzioni legali. Deve essere una sveglia per coloro che elaborano le politiche” ha dichiarato Viviane Reading.
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