Tragedia nel mondo del giornalismo. Nella notte tra venerdì e sabato un tipografo di 49 anni si è impiccato nel centro di stampa di Savogna, in provincia di Gorizia, dove lavorava. L’uomo ha lasciato un breve biglietto di scuse alla famiglia. Il centro, di pertinenza del gruppo editoriale Gedi, pubblica alcuni quotidiani distribuiti in Friuli Venezia Giulia (i più importanti Il Piccolo e il Messaggero Veneto). In segno di lutto una gran parte dei quotidiani del gruppo Gedi non è andata alle stampe nella giornata di domenica.
La triste vicenda è strettamente collegata ai sommovimenti in atto a livello occupazionale nel settore. Il centro di Gorizia cesserà di essere operativo a luglio e il personale, se non interessato da prepensionamenti, sarà trasferito a Padova. La sua chiusura è stata annunciata cinque giorni prima del suicidio. Tutto il settore si è stretto attorno ai familiari del tipografo, mettendo in luce le criticità legate ai processi di ristrutturazione aziendale che, come si è visto, non influiscono solo sulle condizioni di lavoro, ma anche sulla vita stessa delle persone. La Rsu dei poligrafici del gruppo Gedi ha espresso la sua solidarietà nei confronti dei giornalisti del centro stampa di Gorizia, provati dall’imminente chiusura del posto di lavoro. La FNSI ha denunciato le politiche aziendali attuali, che trattano il bene informazione come una merce, non avendo più riguardo a fattori quali la qualità del prodotto, il radicamento sul territorio e la dignità del lavoro. La federazione ha invocato maggior rispetto per le persone nelle relazioni industriali e sindacali. Gli individui sarebbero ormai comparabili a pedine da sacrificare sull’altare dei risparmi e dei tagli indiscriminati. Per queste ragioni la FNSI ha convocato la conferenza nazionale dei comitati e dei fiduciari di redazione per il 21 giugno a Roma.
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