Sulle pagine del quotidiano La Repubblica sono i numeri a parlare. Pubblicata oggi una tabella con tutti i dati relativi al 2010.
Le percentuali di copie vendute, gli utili e l’aumento della raccolta pubblicitaria valgono da soli a posizionare la testata in questione in pole position rispetto alle altre del gruppo ed al settore nel suo complesso.
Primo quotidiano di informazione per numero di copie vendute in edicola (a fronte del calo del 5,7% del comparto nel 2009) e per numero di lettori medi giornalieri cresciuti del 2,5%. Ma sono i numeri relativi alla raccolta pubblicitaria a sorprendere, attestando un rialzo pari al 6,3% con ricavi che ammontano a 528,4 Mln. Un’annata positiva per gli introiti in advertising anche nella versione online del quotidiano che è riuscita a incrementare i fatturati del 21,8% rispetto all’esercizio precedente, con contatti unici giornalieri giunti ad un +24%.
Traducendo le cifre e le percentuali in termini finanziari, il grado di redditività societaria ha registrato un incremento complessivo del 38%. Ma si tratta di un risultato positivo che deve fare i conti con il taglio dei costi rispetto al 2009 oltre che con il piano di riorganizzazione aziendale che ha visto ridurre l’organico del personale di ben 662 unità nell’ultimo triennio.
Non stupisce, comunque, che il quotidiano abbia dedicato un articolo per render noti risultati così positivi. È la tempistica, invece, che potrebbe dare spazio a qualche riflessione. Non sono passate di certo inosservate le polemiche di questi giorni, relative a certe scelte editoriali del sito Repubblica.it, polemiche, sollevate dal programma di informazione e satira “Striscia la Notizia” in onda sulle reti Mediaset. Discussioni che potrebbero aver provocato una risposta (dovuta) da parte della società, allo scopo di difendere la propria solidità. Anche a suon di numeri.
Manuela Avino (tratto da La Repubblica)
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