Il Gruppo cronisti lombardi ha inviato una lettera al sindaco di Milano Giuliano Pisapia, in cui invoca la cancellazione delle scritte con offese e minacce ai giornalisti sui muri dei palazzi di Milano
Nei giorni scorsi il Gruppo cronisti lombardi ha inviato una lettera al sindaco di Milano Giuliano Pisapia, al prefetto Francesco Paolo Tronca e al questore Luigi Savina per chiedere la cancellazione delle scritte con offese e minacce ai cronisti sui muri dei palazzi di Milano. “Durante gli anni del terrorismo Milano ha pagato un pesantissimo tributo. Questa è la città di Walter Tobagi ucciso il 28 maggio del 1980 per aver svolto in modo puntuale e coraggioso il suo lavoro di cronista. E sempre a Milano, in quegli stessi anni, furono gambizzati, feriti e aggrediti molti giornalisti proprio per il loro impegno e l’indipendenza del loro operato – si legge nella lettera firmata dal presidente del Gruppo cronisti Lombardi Cesare Giuzzi –. Purtroppo negli ultimi mesi sono apparse sui muri di Milano scritte e minacce nei confronti di alcuni cronisti. Minacce e insulti con nomi e cognomi che campeggiano sulle pareti di diversi stabili di proprietà privata e pubblica (Aler o comunale) in quartieri come il Ticinese, il Lorenteggio, il Giambellino. In altre scritte i giornalisti sono definiti addirittura terroristi”. “Sappiamo che, per fortuna, questi episodi non sono neppure paragonabili agli eventi più tragici del passato. Tuttavia la loro sola presenza è un’offesa alla memoria dei colleghi caduti sotto i colpi del terrorismo. Ma è anche un pesante avvertimento nei confronti dei cronisti che oggi sono impegnati su temi complessi e delicati come quello del disagio abitativo e delle politiche di accoglienza – prosegue la missiva inviata al sindaco, al prefetto e al questore di Milano –. Si tratta di minacce esplicite e ancor peggio pubbliche affinché tutti le vedano, con uno scopo preciso: intimorire, scoraggiare, fermare chi si occupa di questi temi. Per questo chiediamo alle istituzioni uno sforzo collettivo per cancellare offese e minacce dai muri di Milano. Per ridare, anche nei fatti, al lavoro dei cronisti lombardi la dignità e il rispetto che meritano”.
fonte: www.francoabruzzo.it