Il business creato da Mountain View attraverso il servizio Google Offers potrebbe essere presto minacciato dalla dichiarazione di guerra fatta dal più grande sito online di vendita di coupon presente sul mercato e che mira a raccogliere 540milioni di dollari con il collocamento in Borsa di 30 milioni di azioni.
Secondo l’azienda, Big G starebbe costruendo il proprio anti-Groupon in maniera non del tutto trasparente, grazie alle informazioni confidenziali ottenute dai suoi due ex dipendenti, Michael Nolan (per due anni nel gruppo) e Brian Hanna (assunto per pochi mesi). Le due “gole profonde” sono state denunciate dal gruppo con base a Chicago, colpevoli di aver rivelato piani di marketing, informazioni relative a clienti ed altri dati sensibili e di rilevanza strategica per il futuro del servizio.
Una vicenda che sembrerebbe un’ ulteriore conferma di quanto il settore delle “offerte del giorno” (deals of the day) su internet abbia un mercato consolidato e di cui Google aveva intuito le grandi potenzialità già a partire da un anno fa. Non è un caso infatti se Mountain View fosse pronta a sborsare sei miliardi di dollari per l’acquisizione di un concorrente potenzialmente scomodo, offerta che fu poi rifiutata senza indugi da Groupon interessata a conquistare anche il mercato italiano. Ora che l’azienda potrebbe raggiungere una valutazione pari a 11,4 miliardi di dollari nella prossima Ipo (Initial Public Offering) in Borsa, le cose potrebbero mettersi decisamente male per Google.
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