L’armatore Gianluigi Aponte sarebbe vicino all’acquisto del Secolo XIX dal gruppo, anzi dal gran bazar, Gedi. L’indiscrezione ormai è rimbalzata ovunque dopo essersi rincorsa, per settimane, nelle stanze degli affari e tra gli uffici dirigenziali dell’editoria italiana. L’ingresso del presidente di Msc nel mondo dell’informazione rappresenterebbe un segnale importante per l’editoria nazionale. Di rinnovato appeal economico, strategico e commerciale. È chiaro che la suggestione, poi, è di quelle importanti. Uno dei più importanti armatori italiani e mondiali a investire sull’informazione da Genova, che è parte integrante della più luminosa storia marinara italiana. Ma la notizia vera, quella a cui deve guardare chi non vuol vedere solo il bicchiere mezzo pieno è sempre la stessa. Gedi vende tutto. Chissà se rimarrà qualcosa del gruppo che, per decenni, ha rappresentato un’autentica corazzata, economica e imprenditoriale, dell’editoria italiana. Se dovesse concretizzarsi la trattativa, in casa Gedi rimarrebbero solo Repubblica e La Stampa. E forse sarebbero in procinto, gli Elkann, di sbarazzarsi anche di qualcuna di queste altre due testate.
Contestualmente, nei mesi scorsi, è emersa una trattativa che vedrebbe Gedi pronta a cedere Radio Capital agli Angelucci. La cura dimagrante imposta dagli eredi Agnelli, dunque, riguarda il gruppo a 360 gradi. È di quelle drastiche, simile a quella vagheggiata nei sogni di tutti noi dopo le feste. Per il momento, sul matrimonio tra Aponte e il Secolo XIX ci sono tanti rumors. Non è detto che si farà. Ma non è detto, nemmeno, che si tratti solo di voci messe in giro ad arte. Gedi ha già venduto i suoi “gioielli della corona”, cioè i quotidiani del Nord Est. Quelli che non sarebbero mai stati venduti, redditizi e rappresentativi. Pure per loro è suonata la campana. Gli Elkann, perciò, non avrebbero nessun problema a sbarazzarsi anche del Secolo XIX.
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